
In poco più di 24 ore a Lampedusa sono arrivati oltre 2mila migranti. L’ultimo sbarco risale a questa notte, con oltre 260 persone, dopo che sei delle sette imbarcazioni sono stati soccorsi dalla Ong Louise Michel, dalla Capitaneria di posto e dalla Guardia di Finanza.
Contrada Imbriacola ospita 1.831 migranti a fronte dei poco meno di 400 posti. La prefettura di Agrigento, in accordo col Viminale, ha già disposto il trasferimento di centinaia di persone con il traghetto di linea di Porto Empedocle.
Ieri sull’isola di Lampedusa sono stati registrati 43 sbarchi, con un totale di 1.778 persone. Questa notte invece, la Ong Louise Michel, al largo delle Pelagie, in area Sar, ha agganciato due imbarcazioni alla deriva con a bordo 78 migranti provenienti dalla Guinea, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Mali.
La Guardia di Finanza invece, ha soccorso 40 persone, tra cui 8 donne e 3 minori, che erano su un’imbarcazione di ferro salpata da Sfax, in Tunisia. I carabinieri, sull’Isola dei Conigli, hanno rintracciato 43 migranti, tra cui 14 donne e 5 minori del Camerun, Mali e Costa d’Avorio. L’imbarcazione della traversata non è stata trovata.
Un’altra pattuglia della Guardia di Finanza ha bloccato 42 persone, tra cui 12 donne e 1 minore sulla spiaggia di Cala Croce, e un’altra alla deriva con a bordo 25 persone, tra cui 4 donne e 1 minore. Un’imbarcazione con altre 41 persone, tra cui 13 donne e 4 minori, proveniente dalla Costa d’Avorio, Camerun, Gambia, Guinea e Niger, è stata bloccata.
Emergency: “Più di 20 ore in viaggio senza bere e mangiare”
Anche la nave Life Support di Emergency ha soccorso un gommone con a bordo 78 persone in acque internazionali della zona Sar maltese. Tra loro, due bambine accompagnate di 8 e 6 anni, 3 donne di cui una incinta di due mesi, 28 minori non accompagnati, tra cui un bambino di nove anni.
“Le persone soccorse hanno viaggiato per più di 20 ore senza bere né mangiare. Da una prima valutazione, risultano tutti debilitati e disidratati. Nelle prossime ore esamineremo i casi individuali”, spiega Eliza Sabatini, infermiera a bordo della nave di Emergency. ”
“Il natante si trovava in acque internazionali della zona ricerca e soccorso maltese. Malta, pur essendo stata informata immediatamente, non ha coordinato le attività di soccorso, né offerto un porto di sbarco sicuro”, ha proseguito Emanuele Nannini, capomissione della nave Life Support.