Genova, uccise uomo con una freccia: Evaristo Scalco ai domiciliari

Il 63enne Scalco, nella notte tra il primo e il 2 novembre, colpì Javier Miranda Romero a un fianco, perforandogli il fegato. Ha sempre sostenuto di voler solo minacciare la vittima

Scalco e Romero, omicidio Genova
Evaristo Scalco (a sinistra) e la sua vittima, Javier Miranda Romero

Era la notte tra il primo e il 2 novembre dello scorso anno a Genova, quando Evaristo Scalco scagliò una freccia verso Javier Miranda Romero. Quest’ultimo era un operaio che stava festeggiando in strada la nascita del figlio. Infastidito da ciò, Scalco aveva prima rivolto insulti razzisti all’operaio e aveva poi scagliato la freccia. Che colpì Romero a un fianco, perforandogli il fegato. Portato d’urgenza all’ospedale San Martino, Romero sarebbe morto poco dopo essere stato sottoposto a una delicata operazione.

Scalco ha sempre sostenuto di voler solo minacciare la vittima, senza avere intenzione di uccidere. Ha ora chiesto scusa alla famiglia di Romero e ha versato, contestualmente, 10mila euro ai familiari della vittima. Per questo, l’artigiano è stato ora trasferito agli arresti domiciliari nella sua casa in provincia di Varese. Munito di braccialetto elettronico che ne controlla i movimenti e l’eventuale pericolo di fuga. Secondo il gip, Scalco ha ammesso quanto fatto anche se, come sottolineato, ha sempre detto di non avere intenzione di uccidere ma di voler solo minacciare Romero. Il pubblico ministero Arianna Ciavattini aveva espresso parere negativo ai domiciliari, ritenendo pià adatta la custodia cautelare in carcere.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, Scalco aveva la passione per gli archi. Li costruiva lui stesso, andando poi ad allenarsi nei boschi della provincia di Varese cacciando cinghiali. Una di quelle stesse frecce, utilizzata per uccidere ungulati, ha colpito a morte Romero. Quella sera, la vittima stava festeggiando la nascita del figlio infastidito dagli schiamazzi, Scalco si era affacciato urlando insulti razzisti all’indirizzo di Romero. Il quale, per tutta risposta, gli aveva mostrato il dito medio. Tanto è bastato a Scalco per impugnare l’arco e colpire a morte Romero con una freccia.