Traffico di rifiuti Italia-Germania, 14 arresti. In carcere l’ex proprietario del Novara calcio

Sequestrati anche 90 milioni di euro, somma ritenuta pari ai profitti illeciti dell'associazione criminale, che secondo gli investigatori venivano reinvestiti nello stesso traffico di rifiuti o in altre attività illecite. 

Traffico illecito di rifiuti e riciclaggio - Foto di Ansa Foto
Traffico illecito di rifiuti e riciclaggio – Foto di Ansa Foto

Traffico illecito di rifiuti in vari Paesi europei, false fatturazioni e riciclaggio: è quanto emerso da un’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe), in collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia tedesche, che hanno portato a 18 misure cautelari emesse dal gip di Milano.

Le accuse sono di associazione a delinquere per il traffico illecito di rifiuti, riciclaggio e autoriciclaggio e altri reati. 14 persone sono state arrestate: tra questi, 6 indagati sono finiti in carcere, 8 ai domiciliari. Altre 4 persone sono state sottoposte ad obbligo di dimora.

Sequestrati anche 90 milioni di euro, somma ritenuta pari ai profitti illeciti dell’associazione criminale, che secondo gli investigatori venivano reinvestiti nello stesso traffico di rifiuti o in altre attività illecite.

Coinvolto l’ex proprietario del Novara Calcio

Tra queste attività ci sarebbe anche l’acquisto di alcune quote (che sono state sequestrate) del Novara Calcio, società di Serie C che è fallita il mese scorso. Nell’inchiesta è coinvolto Maurizio Rullo, proprietario del club tra il 2019 e il 2022, che è uno dei 6 indagati per cui è stato disposto il carcere. Secondo il gip il finanziamento per l’acquisizione del Novara Calcio sarebbe avvenuto impiegando 797.500 euro provenienti dal traffico illecito di rifiuti ferrosi.

Le attività illecite sarebbero proseguite dal 2017 fino ad almeno il 2021, quando Rullo e un altro indagato decisero di mettere in liquidazione la Tm Commodities, società su cui era incentrato il sistema.

L’asse con la Germania

In Germania è stata aperta un’indagine per riciclaggio. Secondo l’ordinanza firmata dal gip si sarebbero creati una “contabilità parallela” e un “sistema di reingresso in Italia dei capitali illeciti” caratterizzato da “spericolate operazioni bancarie” che “non sono sfuggite all’attenzione degli operatori professionali” tedeschi.

L’operazione si è svolta in Lombardia, Piemonte, Calabria e Germania e rientra nell’Action Day, coordinato da Eurojust per i profili internazionali, con il supporto di Europol, ed è stata condotta congiuntamente dal Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano e dell’Ufficio Federale di Polizia Criminale di Monaco di Baviera. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Milano, Monaco e Reggio Calabria. È stata creata una squadra investigativa comune per accertare reati in materia di traffico illecito di rifiuti, che si è sviluppato in questo caso in vari Paesi Ue con un giro di false fatturazioni ed attività di riciclaggio.