Bonus 800 euro, un aiuto ai genitori in crisi: come presentare la domanda. Anche per il 2023 il sostegno è stato confermato dal governo
La pandemia si è abbattuta come un uragano andando ad ampliare situazioni di crisi già in atto per moltissime famiglie italiane. Comprese quelle che comprendono genitori separati o divorziati che devono garantire il mantenimento dei figli minori. A loro quindi è dedicato il bonus 800 euro, confermato anche per il 2023.
Il decreto attuativo era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 2022, diventando quindi operativo e chiarendo sia i termini che i requisiti per accedere al beneficio. Un contributo riservato a quei genitori in stato di bisogno che non hanno ricevuto l’assegno di mantenimento da parte dell’ex coniuge o convivente.
I primi ad aver diritto al bonus sono i genitori separati o divorziati che provvedono al mantenimento dei figli conviventi minorenni o maggiorenni con handicap grave. Ma più in generale il bonus è riconosciuto in caso di inadempienze collegate a difficoltà collegate all’emergenza Covid.
É previsto nel caso di riduzione del reddito pari almeno al 30% rispetto a quello percepito nel 2019. O ancora nel caso di cessazione, riduzione o sospensione dell’attività lavorativa dell’ex, a partire dall’8 marzo 2020 e per almeno 90 giorni.
Bonus 800 euro, un aiuto ai genitori in crisi: tutto quello che serve per la domanda
Chi presenta domanda potrà beneficiare del bonus 800 euro esclusivamente in caso di reddito inferiore o uguale a 8.174 euro. A determinare quindi l’importo che spetta e la sua durata saranno il numero dei beneficiari e le risorse complessivamente stanziate, attualmente pari a 20 milioni di euro.
Se sono verificati i requisiti necessari, al richiedente sarà erogato in un’unica soluzione un importo pari all’importo dell’assegno non ricevuto, con il limite di 800 euro mensili e 12 mensilità complessive.
Come presentare quindi domanda per il bonus genitori separati o divorziati? Attraverso il portale del Dipartimento per le politiche della famiglia, compilando i dati che comprendono le generalità e i dati anagrafici del richiedente, il codice fiscale e gli estremi del proprio conto corrente bancario o postale.
Nella domanda si dovrà anche indicare l’importo dell’assegno di mantenimento di cui è titolare il richiedente, relativo al periodo tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022. In più anche il totale delle somme non versate a titolo di mantenimento, nello stesso periodo di tempo, dal coniuge che era obbligato a farlo.
Infine una dichiarazione che dimostri il nesso di causalità tra l’inadempienza e l’emergenza epidemiologica da COVID-19 come fattore determinante di cessazione, riduzione o sospensione dell’attività lavorativa del coniuge obbligato.
Non dimenticate l’indirizzo di posta elettronica ordinaria o certificata al quale si vuole ricevere ogni comunicazione. E per completare, la copia del documento di identità e del titolo che attesta il diritto all’assegno di mantenimento.