
Il prossimo giovedì la Bce potrebbe decidere l’aumento dei tassi. Così l’Euribor, parametro che determina il tasso dei mutui variabili ha registrato già da inizio dicembre un aumento di 15 centesimi di punto.
L’aumento non è finito, perché il valore attuale del 2,08% trimestrale tenderà ad allinearsi al livello di tasso della Bce: secondo le anticipazioni salirà al 2,5%. Il valore dei mutui a tasso variabile è in aumento.
Mutuo a tasso fisso
Per quanto riguarda i mutui fissi invece, le notizie sono di segno opposto. L’Eurirs, il tasso di swap che misura il costo dello scambio tra crediti a lungo termine e a breve, è in discesa grazie alle prospettive dell’inflazione che sono migliorate per i prossimi anni. Ad oggi, un mutuo a tasso fisso a 30 anni dovrebbe costare fino a una 20ina di centesimi meno di uno variabile.
Tasso variabile o fisso?
Quindi: quale tasso scegliere per acquistare una casa? Ad oggi di certo conviene quello fisso. Sebbene gli interessi siano ancora superiori al 3%, il variabile costerà di più. In più, nel caso dei fissi si può puntare sulla surroga.
Mutuo con tetto: cos’è e perché va scartato
Non solo il tasso variabile va scartato, ma anche i mutui con il tetto, che non hanno alcun senso finanziario dal momento che il limite del tasso finirebbe per essere più alto del tasso col mutuo fisso.
Tuttavia se si sta già pagando il mutuo a tasso variabile, potrebbe addirittura convenire di valutare l’ipotesi di una surroga a tasso fisso. Bisogna poi valutare se si è in grado di assorbire ulteriori aumenti della rata e fare ricorso al piano di ammortamento del mutuo.