
Nella manovra economica del governo Meloni è prevista anche una cambiamento della tassazione dei redditi da capitale. Per ottenere entrate sul 2023, si offre a risparmiatori e detentori di patrimoni l’opportunità di pagare le tasse subito, ma quasi dimezzate.
La manovra in questo modo apre a una riduzione del prelievo su quasi tutti i tipi di plusvalenze finanziare, purché il contribuente versi fra giugno e settembre del 2023. Se poi l’investitore guadagnerà di più in seguito, non dovrà versare nulla. Lo scopo di questo provvedimento è la ricerca di risorse da parte dello Stato.
Manovra, redditi da capitale: gli articoli 26 e 27
La bozza del disegno di legge di Bilancio affronta il tema agli articolo 26 e 27. Si allarga la platea di chi potrà valutare di pagare una tassa ridotta al 14%. Non potrà farlo chi possiede società non quotate o terreni edificabili, ma anche chi ha azioni, obbligazioni o titoli sui mercati finanziari. Non si dovrà più pagare il 26% sui redditi da capitale, quando in seguito verrà venduto l’investimento.
L’articolo 27 invece, stabilisce una novità che taglia le tasse a chi ha redditi da capitale. Chi detiene risparmi e patrimoni nei fondi o in certe polizze assicurative assolvono a ogni richiesta di fisco, presente o futura, pagando il 14%, non più il 26%, su quanto guadagnato con l’investimento fatto.