Rebus Imu: come risolvere il caso della doppia residenza

Chi ha la residenza in una casa, anche se non la abita, continua a dover pagare l'imposta comunale.

Casa (generica) - Foto di pexels.com
Casa (generica) – Foto di pexels.com

Imu: il rebus delle doppie residenze è risolto, ma solo in parte. Una sentenza della Corte Costituzionale del 13 ottobre 2022 ha dichiarato illegittima la norma in vigore dal 2011 che, per le coppie sposate o unite civilmente, limitava l’esenzione dell’imposta a una sola delle due case (quella in cui dimora e risiede il possessore e il suo nucleo familiare), relegando l’altra a seconda casa soggetta a Imu.

Grazie alla sentenza, viene tolto l’automatico assoggettamento all’imposta comunale di uno dei due fabbricati. In questo modo è possibile l’esenzione per entrambe le case, sia se situati nello stesso Comune sia in due diversi. A patto che per ciascuno di essi ci sia la condizione della residenza e dimora abituale di un coniuge: i familiari non sono più rilevanti ai fini dei requisiti.

Imu: come dimostrare i requisiti

I requisiti possono essere provati ad esempio con le bollette delle utenze che dimostrino consumi durante l’anno, o anche con la scelta del medico di base. La possibilità di fruire della doppia esenzione va valutata caso per caso.

La Corte infatti, ha precisato che la sentenza non determina un’esenzione Imu per le seconde case in cui uno dei coniugi abbia trasferito la residenza anagrafica senza abitare l’immobile. Chi ha la residenza in una casa, anche se non la abita, continua a dover pagare l’Imu.