Centrodestra, Salvini propone le primarie per scegliere i candidati sindaco. Berlusconi: “Unità nazionale è una soluzione temporanea”

Il caso del candidato sindaco a Como, già presentato da Fdi, accende la polemica tra la Lega e il partito di Giorgia Meloni in vista delle prossime elezioni amministrative. Nel frattempo Forza Italia ribadisce agli alleati la volontà di restare fedele al centrodestra anche dopo il 2023.

Caso Gregoretti Salvini
Meloni e Salvini (Getty Images)

Come se non bastassero le tensioni dovute alla prossima elezione del Presidente della Repubblica, nel centrodestra si iniziano a percepire i primi malumori anche per quanto riguarda il prossimo turno delle Amministrative previsto per il 2022. A smuovere le acque per primo ci ha pensato Fdi, che nella città di Como ha anticipato tutti e presentato già un suo candidato: l’ex assessore provinciale Stefano Molinari.

“Se ognuno lancia il suo candidato a prescindere dalla coalizione, allora questo non è più un gioco di squadra» ha commentato stizzito il leader della Lega, Matteo Salvini, ma a smorzare le polemiche ci ha pensato Ignazio La Russa che ha spiegato come in realtà non ci sia alcun problema nella coalizione: “Nessuna maretta, anche perché ancora non abbiamo cominciato”.

Sempre il leader del Carroccio, memore del pessimo risultato ottenuto alle ultime consultazioni elettorali, ha provato a rilanciare proponendo di ricorrere alle primarie in caso di mancato accordo sul candidato da parte dei partiti: “laddove non c’è una sintesi e c’è più di una proposta, si chiede ai cittadini e poi chi vince è il candidato”. Un’ipotesi presa in considerazione anche da Fratelli d’Italia, che ancora tramite La Russa ha spiegato che “le primarie fanno parte dello statuto di Fdi. Poi ci sono casi di opportunità: a volte servono, altre volte no. Comunque, sono contento che questo tema inizi finalmente a fare breccia in tutto il centrodestra”.

La posizione di Forza Italia

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Silvio Berlusconi (gettyimages)

Anche Forza Italia decide di non sottrarsi al dibattitto ed è infatti Silvio Berlusconi a ricordare agli alleati come, nel disastro delle ultime amministrative, le uniche note positive siano state proprio quelle relative ai profili politici presentati da FI, risultati poi vittoriosi con Occhiuto in Calabria e Dipiazza a Trieste.

Il leader azzurro ha poi voluto chiarire la sua posizione in merito al ruolo di Forza Italia nella coalizione: “Nessuno di noi immagina né di subire l’egemonia dei nostri alleati – che del resto non ce lo hanno mai chiesto – né, al contrario, di costruire alleanze diverse o alternative, fuori dal centrodestra, che non avrebbero alcuna prospettiva e che non sarebbero coerenti né con la nostra storia, né con le esigenze del Paese». Quasi a voler rassicurare gli alleati sovranisti, l’ex cavaliere ha poi ribadito che “l’unità nazionale è una soluzione temporanea e che alle elezioni si tornerà alla contrapposizione tradizionale fra centrodestra e centrosinistra”, sperando tuttavia “che Draghi possa svolgere una funzione importante anche dopo il 2023

Berlusconi ha poi parlato della sua candidatura al Quirinale: “Qualcosa che mi onora ma che non ho chiesto e che non sollecito in alcun modo, per quanto sarebbe una dimostrazione della nostra centralità”. Un’ipotesi supportata anche da Fdi, come dimostrano le dichiarazioni del n.2 di Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida, che ha garantito che “qualsiasi sarà la scelta unitaria del centrodestra, FdI la rispetterà appena verrà definita. E quindi se sarà Berlusconi, i nostri voti non mancheranno». Con una postilla finale, ovvero che  “dopo quell’elezione, la strada maestra del partito sarà quella del voto, senza subordinate”