Voto comitato direttivo M5s, Trenta (IdV) a iNews24: “Una farsa, chi aveva pensiero indipendente è stato fatto fuori”

L’ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, presenta la collocazione e il progetto politico del nuovo gruppo parlamentare: “Faremo un’opposizione responsabile al governo Draghi, nell’area del centrosinistra ”. L’ex pentastellata fa anche un’analisi dei motivi che hanno portato allo scontro nel M5s tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte: “Il capo politico dovrebbe essere scelto con delle elezioni democratiche e non con delle ratifiche”.

Elisabetta Trenta (@Facebook)

Un mese fa aveva annunciato il suo addio al M5s. Ora, insieme al senatore Elio Lannutti e alla deputata Piera Aiello avete presentato il progetto di rilancio de L’Italia dei Valori. Come si inserisce il ritorno di questa forza parlamentare nell’attuale scenario politico italiano?  

“Credo che IdV possa essere una di quelle “piccole novità” capaci di far cambiare le cose. Offre un luogo politico ai parlamentari ex 5 stelle che vogliano continuare a lavorare con serietà dopo essere stati travolti dalle paradossale situazione del Movimento e, mi auspico, che cresca e possa riportare al voto quei tanti cittadini italiani ormai scoraggiati. Avere una forza politica che mette al centro della propria attività legalità e lotta alla Mafia, deve essere considerato un bene da tutto il Parlamento perché la ripresa che vivremo nei prossimi mesi per via della partenza dei progetti del PNRR, sarà tanto maggiore quanto di più saremo stati capaci di impedire a corruzione e mafia di partecipare alla distribuzione dei fondi per la ripresa e la resilienza

E nei confronti del governo Draghi?

IdV si collocherà nell’area di centro sinistra ma in questo momento sceglie di mettersi in opposizione, un’opposizione responsabile, per contribuire a far crescere il grado di democraticità del nostro parlamento”

Il segretario, Ignazio Messina, ha detto che l’Idv vuole essere il punto di riferimento per quei cittadini “che non vogliono piegare la schiena davanti a corruzione e illegalità”. È un po’ un ritorno alle origini?

Non bisogna mai abbandonare le radici, sia pur crescendo. Le radici dei grandi alberi sono tanto estese quanto i rami che si estendono ogni anno di più. Con questo esempio voglio dire che mentre IdV aggiungerà nuovi temi a quelli di cui si è sempre occupata, non abbandonerà, anzi rafforzerà, quelli che la hanno caratterizzata fin dall’inizio”

Per esempio?

L’indice di percezione della corruzione di Transparency International nel 2020 poneva l’Italia al 52° posto, quasi ultima tra i paesi europei, seguita  solo dalla Grecia. Se è vero che dal 2012 sono state scalate una ventina di posizioni, l’Italia è ancora troppo lontana dalle prime. Criminalità organizzata, mafia dei colletti bianchi, corruzione, conflitti d’interesse, sono le tante facce di un cancro che impedisce alla nostra economia di prosperare e riduce l’attrattività del nostro paesi nei confronti degli Investimenti. Mafia, corruzione e interessi espressi attraverso l’opera dei colletti bianchi, limitano tutte le altre dimensioni politiche del paese, quella agricola, industriale, ambientale, sanitaria, socio-assistenziale. Per questo riteniamo che la lotta alla Mafia – purtroppo – in Italia deve restare ancora un obiettivo prioritario”

 I motivi della crisi del M5s

Beppe Grillo (Getty)

 Lei ieri nella conferenza stampa ha dichiarato di “portare dentro ancora le stelle”,  vi considerate in qualche modo i prosecutori di quella che era la mission del M5s?

“Le stelle rappresentano i valori e i valori non si abbandonano mai anche quando le cose intorno a noi cambiano. A proposito di stelle, i valori sono come la stella polare che può portarci fuori dalla tempesta”

Ha anche detto che Idv ha un’organizzazione che il M5s non ha mai voluto darsi; è secondo lei uno dei motivi che può aver contribuito allo sfaldamento  del Movimento e allo scontro di questi giorni tra Grillo e Conte? 

“Certamente! Affrontare un governo senza un’organizzazione forte a livello centrale e sui territori e senza aver creato i giusti legami fra centro e periferia significa candidarsi al fallimento. Nel nostro caso poi è stata sostituita l’organizzazione con la comunicazione finalizzando quest’ultima all’inseguimento di sondaggi di breve periodo. Insomma si è pensato troppo alla tattica, ma si è dimenticato l’obiettivo di lungo periodo

Sulla questione dello statuto, secondo lei, chi ha le maggiori responsabilità, Conte o Grillo?

 “Le responsabilità di Grillo iniziano da prima di quelle di Conte e quindi sono sicuramente maggiori. Questa funzione del Garante, che di fatto ha indirizzato tutte le scelte della vita del Movimento è qualcosa di anomalo in un movimento che fa credere ai suoi sostenitori che siano loro i protagonisti. E una di queste scelte è stata proprio quella di “incoronare dall’alto” Conte capo politico, quando la base aveva scelto l’organo collegiale. Quindi, ha ragione Giuseppe Conte a dire che se è un capo politico il potere  del Garante deve essere affievolito. D’altra parte Giuseppe ha sbagliato nel non condividere di più con Beppe il suo progetto, probabilmente non sarebbero arrivati allo scontro. E poi, anche con Conte, avremmo avuto un altro statuto calato dall’alto…ma non eravamo quelli che dicevano uno vale uno? Non eravamo quelli dell’intelligenza collettiva e della democrazia dal basso? Io non rifiuto l’esigenza di un capo politico, ma dico che il capo politico dovrebbe essere scelto con delle elezioni democratiche e non con delle ratifiche

 Le responsabilità di Crimi e la riorganizzazione del M5s

Eurogruppo Crimi
Le sue parole a riguardo (foto Getty)

Ieri ha anche avuto uno scambio di vedute con Vito Crimi che, dopo l’attacco di Grillo,  aveva dichiarato su Facebook di stare valutando la sua permanenza nel Movimento. Nel suo commento lo invitava a fare un esame di coscienza, definendolo “uno dei responsabili di questo disastro”. 

“Certo, Vito ha ritardato troppo ogni fase successiva a quella della sua nomina a capo politico supplente. Sono stati ritardati gli stati generali, non sono stati svolti su Rousseau (era iniziata la guerra), sono stati gestiti da una società specializzata che di fatto ha contribuito ad indirizzare verso scelte – anche quelle – precostituite (come il capo politico collegiale), ha ritardato poi l’elezione dell’organo collegiale…se gli stati generali fossero stati fatti subito, tutto ciò che è successo sarebbe stato evitato. Aggiungo, Vito e gli altri che hanno deciso lo svolgimento degli stati generali, hanno violato la regola della trasparenza ed evitato di rivelare quanti voti avessero preso i 30 attivisti e portavoce che hanno fatto il discorso di chiusura, a dimostrazione della paura che la leadership attuale del movimento aveva rispetto alla nascita di eventuali altri leader. Insomma, la verità è che il Movimento del cambiamento a un certo punto è diventato il movimento della conservazione”

A proposito di organizzazione interna, Grillo ora, tornando sui suoi passi,  ha deciso di strutturare il M5s con un comitato direttivo, un ruolo per il quale anche lei si era candidata a suo tempo, prima però che lo  stesso garante decidesse  poi di consegnare le chiavi del M5s a Conte. Come giudica questa scelta ora? 

“Una grande farsa. Ormai tutti coloro che potevano avere un pensiero indipendente sono stati fatti fuori o si sono fatti fuori da soli. Ora sarà facile fare in modo che il comitato direttivo sia fatto solo da coloro che sono pronti a fare tutto quello che gli venga detto. Esattamente proprio quello che Giuseppe Conte ha rifiutato”