“La perdita del carabiniere Vittorio Iacovacci ci colpisce profondamente. Siamo vicini al dolore dei suoi familiari e analoghi sentimenti nutriamo per la famiglia dell’ambasciatore Attanasio e dell’autista, che hanno perso la vita nella stessa circostanza. Un gesto vile che ci lascia sgomenti. I carabinieri ancora una volta pagano un prezzo altissimo per il loro servizio fatto di impegno e sacrificio, a tutela della sicurezza dei cittadini, delle istituzioni, in Italia e all’estero”.
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Con queste parole Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, ricorda Vittorio Iacovacci, il carabiniere morto insieme all’ambasciatore in Congo Luca Attanasio e all’autista del posto, dopo un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite della missione World Food Programme.

Come ha fatto sapere il portavoce del Virunga National Park, il gesto sarebbe rientrato in un tentativo di rapimento del personale delle Nazioni Unite. La procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta, ipotizzando il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Le indagini saranno condotte dai carabinieri del Reparto Operativo Speciale.

L’agguato sarebbe avvenuto nei pressi di Nyiragongo. I motivi sono ancora da chiarire.
Chi erano Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci
Luca Attanasio aveva quarantatre anni ed era tra gli ambasciatori più giovani al mondo. Sua moglie Zakia Seddiki è presidente e fondatrice dell’ong Mama Sofia. Originario della provincia di Varese, aveva studiato alla Bocconi e come diplomatico era stato in Nigeria, in Marocco e in Svizzera. Ad ottobre aveva ricevuto il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace 2020, “per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli”.
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Il carabiniere Vittorio Iacovacci invece, aveva trent’anni (a marzo ne avrebbe compiuti trentuno) ed era in servizio da pochi mesi all’Ambasciata italiana nella Repubblica Democratica del Congo. Era originario della provincia di Latina, non era sposato e non aveva figli. Si era specializzato come addetto alla protezione e scorta di personale sensibile.
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Le parole dei politici sui social

“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime profondo cordoglio del Governo e suo per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo e del Carabiniere Vittorio Iacovacci che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma. Il Presidente del Consiglio e il Governo si stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri”, scrive Palazzo Chigi su Facebook.

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri: “Oggi è una giornata buia e molto triste per il nostro Paese. Abbiamo appreso con grande sgomento e immenso dolore della morte del nostro Ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, e di un militare dell’Arma dei Carabinieri, Vittorio Iacovacci. Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell’adempimento del loro dovere. Non sono ancora note le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto. Riferirò il prima possibile in Parlamento. Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle loro famiglie e ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nell’Arma dei Carabinieri“.
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“Una notizia terribile. Il cordoglio mio e della Lega ai familiari dell’ambasciatore Luca Attanasio, che lascia una moglie e tre bimbe piccole, e al carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci, due nostri connazionali caduti mentre onoravano il nome dell’Italia nella Repubblica Democratica del Congo. La mia vicinanza all’intero corpo diplomatico e all’Arma dei Carabinieri”, scrive Matteo Salvini sui social.