Marco Marrone, armatore e proprietario del peschereccio Medinea, sequestrato in Libia: “Come devo stare, siamo tutti felicissimi”, ha detto dall’aula consiliare del Comune di Mazara del Vallo, dov’è riunito insieme al vescovo, al sindaco e ai familiari dei diciotto pescatori. Notte e giorno, in questi mesi, ha cercato di tenere un canale di comunicazione con i pescatori a Bengasi.
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Come si sente?
“Siamo tutti molto felici. Siamo in aula consiliare insieme ai nostri concittadini, il sindaco e il vescovo. Quando abbiamo saputo della liberazione dei pescatori, abbiamo festeggiato e adesso aspettiamo che tornino”;
Ha avuto notizie da loro?
“Ho sentito il capitano del Medinea, a breve accenderanno i motori per partire. Aspettiamo da un momento all’altro che ci chiamino per dirci che sono partiti. Dovrebbero arrivare domenica mattina”;
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Medinea, i familiari e degli armatori a Montecitorio
Come avete vissuto questi mesi?
“Eravamo preoccupati e disperati. Qualche volta ci siamo sentiti abbandonati, ma oggi ci sentiamo rincuorati. Siamo stati a Montecitorio per cinquantacinque giorni, notte e giorno, sotto al sole, con la pioggia, sempre. Nel tentativo di incentivare il governo a riportare i diciotto pescatori a casa. Da un mesetto siamo tornati a Mazara e adesso, ecco bella notizia”;
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Sa qualcosa sulla pretesa dei miliziani di Haftar di riavere indietro i quattro “calciatori” libici in carcere in Italia, in cambio dei diciotto pescatori?
“Non ne sappiamo nulla, non ci interessa, volevamo solo che li liberassero”.