È tornato a parlare Patrick Zaki, lo studente egiziano che si trova ancora nel carcere di Tora. Ecco le sue parole alla famiglia
Solamente qualche giorno fa si è tenuta la nuova udienza su Patrick Zaki, studente e attivista egiziano che si trova in carcere a Tora dallo scorso 7 febbraio 2020. C’erano segnali di ottimismo circa la sua scarcerazione, ma alla fine dovrà rimanere in custodia per altri 45 giorni.
A preoccupare sono le sue condizioni di salute, precarie secondo quanto riferiscono i suoi legali. La pagina Facebook “Patrick Libero” ha pubblicato poco fa una lettera che lo stesso attivista ha inviato alla sua famiglia oggi 12 dicembre. Il contenuto della stessa non fa altro che rafforzare quanto già specificato dal suo avvocato dopo l’udienza di settimana scorsa.
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Patrick Zaki alla famiglia: “Sto male, non capisco l’udienza”

“Le decisioni prese di recente sono come al solito deludenti, non hanno alcun senso” sono le parole con le quali Patrick Zaki ha esordito nell’ultima lettera inviata alla sua famiglia, datata 12 dicembre 2020. La pagina Facebook “Patrick Libero” ha deciso di pubblicarla poco fa, rendendo pubbliche le parole dell’attivista in carcere a Tora dallo scorso 7 febbraio 2020. “Ho dolori forti alla schiena e ho bisogno di antidolorifici, e anche di qualcosa per dormire meglio“ si legge nella lettera: “Dopo l’ultima udienza, il mio stato mentale non è un granché“.
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Ora lo studente egiziano non può far altro che aspettare la nuova udienza e capire se potrà finalmente essere scarcerato. Intanto, anche la pagina Facebook che ha pubblicato la lettera si è detta molto preoccupata per la salute mentale e fisica di Zaki.