Sequestrati due padiglioni del Policlinico di Bari a seguito della morte di quattro pazienti affetti dal batterio della legionella
Sono cinque i morti per legionella negli ultimi due anni nel corso della degenza all’interno del Policlinico di Bari. La Procura del capoluogo pugliese ha disposto ai carabinieri del Nas il sequestro di due interi padiglioni del Policlinico, il Chini e l’Asclepios, che fino ad una settimana fa era Covid Hospital. E’ stata chiesta l’interdizione per l’intero management: il direttore generale Giovanni Migliore, quello sanitario Matilde Carlucci, quello amministrativo Tiziana Di Matteo, il vice direttore sanitario Giuseppe Calabrese ed il capo dell’area tecnica, Claudio Forte.
LEGGI ANCHE—> Puglia, covid hotel per asintomatici: pronte sette strutture
L’accusa al Policlinico di Bari
Secondo l’inchiesta, come già accennato, sono cinque le persone, affette da legionella, morte nel Policlinico di Bari. Il primo è avvenuto nel luglio del 2018, l’ultimo invece il 7 agosto di quest’anno. Nonostante ciò, secondo l’accusa dei pm Grazia Errede ed Alessio Coccioli, nell’inchiesta controfirmata anche da procuratore reggente Roberto Rossi, la colpa del Policlinico starebbe nel non aver adottato le misure necessarie per la prevenzione. L’ospedale, comunque, non chiuderà ma è stata concessa la facoltà d’uso.
LEGGI ANCHE—> Covid-19, Battiston: “Picco di contagi previsto in questa settimana”