A Catania sono arrivati gli arresti domiciliari per l’amministratore della casa degli orrori Villa San Camillo
Scattano gli arresti domiciliari per Giovanni Pietro Marchese, amministratore di Villa San Camillo, un luogo che la cronaca recente non ha potuto fare a meno di ribattezzare come la “casa degli orrori”. Si, perché il caso “scoperchiato” dagli inquirenti su quello che accadeva all’interno di questa struttura per anziani, va oltre ogni immaginazione e ci costringe ad interrogarci su quale sia la vera essenza della natura umana. E oltretutto, dopo che questa vicenda fatta di violenza, sevizie e maltrattamenti è venuta alla luce, molti ex pazienti della struttura hanno contattato le forze dell’ordine per raccontare la loro storia. E la posizione di Marchese si fa sempre più delicata.
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Catania, Villa San Camillo: alcuni degenti positivi alla scabbia

Desta una particolare impressione ad esempio che molti dei pazienti che al momento del blitz dei carabinieri si trovavano ospiti della struttura, siano risultati positiva alla scabbia. Una prova che sembra irrobustire la tesi di chi sostiene che all’interno di Villa San Camillo non esistessero condizioni igieniche da rispettare. E d’altronde i racconti dei pazienti sono da pelle d’oca e non riguardano certo solo l’amministratore della struttura. Erano gli operatori sanitari a stare in contatto diretto con i pazienti, erano loro a rivolgersi a questi in modo violento e nervoso, minacciandoli qualunque cosa facessero. Per questo i carabinieri parlano di sofferenza fisiche, psicologiche e morali a carico delle vittime. Ci sono poi queste due donne assunte formalmente come addette alla pulizia dei locali che però sembravano avere un rapporto diretti con i pazienti fatto di violenza e umiliazioni ai loro danni. Si tratta insomma di una storia che sembra (purtroppo) ancora tutta da scoprire. Anche se un’idea, di cosa sia stata Villa San Camillo per chi ci ha vissuto, iniziamo sicuramente a farcela.
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