Omicidio Willy, la Guardia di Finanza ha chiesto il sequestro di beni per 27 mila euro per quanto riguarda la famiglia Bianchi. Questa ha usufruito impropriamente del reddito di cittadinanza grazie a una dichiarazione non autentica e dichiarando il falso.

Omicidio Willy, emergono nuovi illeciti finanziari sulla famiglia dei fratelli Gabriele e Marco Bianchi. L’allarme, come noto, è scattato in virtù della vita sfarzosa esibita e riscontrata sui social network contrasto col sussidio del reddito di cittadinanza percepito. Un fatto balzato subito agli occhi degli inquirenti intenti nel chiarire quanto accaduto la notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro in provincia di Roma.
Omicidio Willy, la Finanza incalza la famiglia Bianchi
Così la Guardia di Finanza, in seguito alle ulteriori indagini svolte, ha chiesto il sequestro dei beni per un valore totale di 27 mila euro. Secondo quanto emerso, i Bianchi, fermati insieme a Francesco Belleggia e Mario Pincarell con l’accusa di omicidio volontario, hanno percepito indebitamente la cifra erogata dallo Stato per i nuclei familiari in difficoltà.
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Oltre ad averne approfittato della situazione, attraverso una dichiarazione iniziale non autentica, hanno ovviamente omesso anche le informazioni dovute dichiarando il falso. Una denuncia è già scattata all”Inps che, oltre alla sospensione della domanda, ora sta procedendo anche per il recupero delle somme finora erogate.
A dare nell’occhio sono state appunto le immagini diffuse sul web da parte dei due aggressori. In particolare auto costose, vestiti firmati, orologi d’oro e viaggi di lusso come se non vi fosse alcun limite economico: insomma, tutt’altro che soggetti da reddito di cittadinanza. Infine la ciliegina sulla torta: una villa sulla collina di Colubro sempre di proprietà dei Bianchi.
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