Le lampade solari aumentano il rischio melanoma sotto i 30 anni del 75%

L’utilizzo delle lampade solari aumenta del 75% il rischio di ammalarsi di melanoma prima dei 30 anni e si pensa al divieto delle docce UV.

Lampada solare

Attualmente, le lampade solari sono vietate per i minorenni. Eppure, si sta abbassando paurosamente l’età di chi contrae tumori della pelle. Si stima che circa il 5% dei melanomi di tutta l’Unione Europea sia frutto dell’uso indiscriminato delle docce UV. Il 10% delle donne che si ammala di tumore della pelle nel Continente, infatti, ha utilizzato le lampade a ultravioletti.

In tutta l’Europa sono circa 4450 le diagnosi di melanoma che vengono fatte ogni anno e sono riconducibili alla pratica delle lampade solari. La spesa del sistema sanitario per curare queste malattie della pelle è stimata nell’ordine dei 30 milioni di euro. In Italia, si spendono circa 450 mila euro all’anno per curare le neoplasie cutanee scatenate dai raggi ultravioletti.

Le associazioni di oncologi chiedono con forza che le pratiche di abbronzatura artificiale siano vietate per tutti, anche passati i 18 anni. Australia e Brasile hanno già adottato il divieto totale delle lampade solari.

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Cancro alla pelle, le prospettive di cura

I raggi ultravioletti che vengono assorbiti dalle pelle senza protezioni sono il fattore scatenante dei melanomi. Per fortuna, circa 160 mila pazienti in Italia sopravvivono al cancro della pelle. C’è stato un incremento sostanziale di questa cifra a partire dal 2014, quando sopravvivevano soltanto 81 mila persone. L’immunoterapia e le altre cure mirate del melanoma riescono in oltre la metà dei casi a permettere ai pazienti di vivere una vita senza troppe limitazioni.

Dieci anni fa i dati erano drammaticamente diversi e solo un quarto dei pazienti sopravviveva dopo un anno dalla diagnosi del cancro alla pelle. Però, le persone che sviluppano un melanoma in fase avanzata devono essere seguite clinicamente perché hanno necessità specifiche e molto dispendiose per il sistema sanitario.

Se il tumore alla pelle viene individuato rapidamente, oggi si può eliminare chirurgicamente il neo prima che arrivi a formare metastasi.