Coronavirus, il sindaco Sala annuncia: “A Milano cambieranno gli orari delle scuole e dei negozi. In più verranno bloccate le metro oltre un certo numero di passeggeri”
La crisi sanitaria e sociale legata al coronavirus condizionerà la nostra vita anche nei prossimi mesi. Assodato questo, al netto della ripartenza prevista il 4 maggio per non uccidere definitivamente l’economia del Paese, bisognerà trovare delle soluzione per fare in modo che i numeri non tornino ad essere critici. Soprattutto il Nord Italia (Lombardia in testa) vive in un contesto ancora non del tutto rassicurante, sia per quanto concerne i contagiati che le vittime giornaliere. Milano nonostante tutto è pronta a ripartire, nel tentativo di mantenere alto il livello di sicurezza dei propri cittadini. Il sindaco Giuseppe Sala, intervistato dal Corriere della Sera, ha esposto un piano per cambiare gli orari abituali di scuole e negozi, insieme ad altre iniziative propedeutiche al mantenimento della distanza sociale evitando assembramenti in pubblico.
“Stiamo lavorando a un piano per la Fase 2 e lo presenteremo la prossima settimana. Sarà importante avere dal Governo una comunicazione tempestiva sulle mosse da intraprendere. Noi da parte nostra faremo tutto il necessario per farci trovare pronti. Per esempio organizzando i trasporti e le metropolitane“.
Vedendo i numeri della Lombardia c’è il rischio che Milano sia l’ultima delle grandi città italiane a poter ripartire.
“Bisogna tenere presente il parere della scienza e fare in modo che la politica si prenda le sue responsabilità. Essendo la capitale economica del Paese fino a che non riapre Milano non ci sarà una vera riapertura del Paese. Per quanto mi riguarda sarà più importante concentrarsi sul come ripartire più che sul quando“.
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Coronavirus, Sala: “A Milano cambieranno gli orari di scuole e negozi”

Ma come sarà possibile rivoluzionare i tempi delle attività in città? Il sindaco Sala ha già le idee chiare: “Partiamo dalle scuole. È necessario suddividere ingressi e uscite. I ragazzi non dovranno entrare tutti alle 8 ma dalle 8 alle 10. Bisognerebbe pensare a doppi turni perché le classi non potranno essere più così numerose come adesso“.
Poi sui negozi e le aziende aggiunge: “Le aziende mi preoccupano di meno poichè sono abituate a una certa flessibilità e sono in grado di garantire ingressi scaglionati o continuare nello smart working. Mi preoccupano di più i negozi e le attività commerciali. Non possono avere gli stessi orari di adesso. Vaglieremo la proposta di lasciarli aperti anche la sera“.
Questa rivoluzione “sociale” avrà un impatto anche sul trasporto pubblico.
“Noi andremo avanti nel potenziare e migliorare lo sharing e la mobilità dolce. Bici elettriche, monopattini. Mi sembra di capire che dopo il mio appello il Governo si stia muovendo per dei finanziamenti. Per aumentare le piste ciclabili stiamo pensando a qualcosa di provvisorio. Se in passato si facevano con i cordoli, adesso è impossibile. Bisogna mettersi d’accordo con le forze di polizia e le associazioni e accettare che le piste siano disegnate con una striscia sulla strada“.
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