L’Assessore all’Istruzione Lucia Fortini spiega come la scuola e l’Università stanno vivendo questo periodo d’emergenza
L’Assessore all’istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini, ha speso qualche minuto con la redazione di iNews24 per parlare del mondo della scuola e dell’Università ai tempi del Covid-19. Innegabile l’imminente avvento di esami di Stato che vedranno impegnati migliaia di ragazzi, a tal proposito, abbiamo provato a far chiarezza e rasserenare gli animi dei più preoccupati.
E’ uscita la bozza del decreto scuola, cosa ne pensa da un primo sguardo?
“Abbiamo appuntamento con la Ministra domani, in videoconferenza con tutti gli assessori regionali. Cercheremo di capire quali siano le soluzioni più idonee per terminare l’anno scolastico. Devo dire che la cosa che non mi ha molto convinta è stato il messaggio passato con gli studenti che tutto sommato, l’anno scolastico si è concluso. È ovvio, la didattica a distanza sta funzionando nelle nostre scuole, gli insegnanti stanno dando il meglio di sé, ma è ovvio che questo possa demotivare i nostri studenti: è la tempistica che non mi ha molto convinta. Del resto l’ho detto da subito che l’anno scolastico non si sarebbe concluso come quella che è la scuola che abbiamo sempre conosciuto. Per cui non è un fulmine a ciel sereno, ma è quello che ci aspettavamo più o meno tutti. Forse sulla tempistica avrei fatto qualcosa di differente“.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Coronavirus, Azzolina: “Riapertura scuole? Solo con massima sicurezza”
Assessore all’istruzioni Fortini e la scuola ai tempi del Covid-19

“No a bocciati né rimandati”, lei si accoda a coloro che pensano sia da cattivo esempio o ritiene che in un periodo d’emergenza sia giusto così?
“È questo ciò che dicevo, un comportamento elastico e da buon padre di famiglia, di certo non avrebbe fatto bocciare i nostri ragazzi. È ovvio che non puoi fare una valutazione in questo momento, devi capire quelle che sono le difficoltà degli studenti, delle famiglie, anche per i più piccini la didattica a distanza non è semplice, anche per le famiglie seguire i ragazzi. Per cui nei fatti, dal mio punto di vista, non ci sarebbero stati bocciati, allora perché dirlo ad Aprile e dare un messaggio ai ragazzi che è in qualche maniera un rompete le righe? Noi dobbiamo far capire ai ragazzi che in realtà questo non è tempo perso e devono continuare ad impegnarsi. Per questo dico che sulla tempistica avrei fatto diversamente, tra l’altro poiché domani la ministra incontrerà tutti gli assessori regionali, anche per una questione di garbo istituzionale, avrei aspettato per la bozza di decreto”.
“Nei fatti nessuno si aspettava qualcosa di differente, io avrei lasciato agli insegnanti, poiché mi fido dei nostri docenti, la possibilità di una valutazione elastica, ma di certo la bocciatura sarebbe stato un atto, dal mio punto di vista, non in linea con quella che è l’emergenza in questo momento. Soprattutto considerando che, l’abbiamo detto dal principio, è difficile che le scuole possano essere riaperte. Sono state le prime ad essere chiuse, sappiamo che il picco per i contagi – dice l’Assessore all’istruzione Fortini – era da aspettarselo più o meno a metà Aprile, è ovvio che anche inun ritorno alla normalità, le scuole saranno le ultime ad essere riaperte, però dai un messaggio che secondo me può essere fuorviante per i nostri studenti”.
“Io comunque mi fido di loro, mi fido dei nostri studenti che naturalmente devono impegnarsi. Alla fine la valutazione, il voto, la promozione, la bocciatura sono una parte di quella che può essere la scuola, ma la cosa più importante sono le nozioni che apprendiamo, quello che riusciamo ad imparare. Devo dire che i nostri studenti in questo periodo stanno imparando anche in termini di maturità, purtroppo tanto”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Scuola, approvato il decreto: maturità solo orale senza ritorno in aula
Esami di maturità e di terza media: parola all’Assessore all’istruzione Fortini

Qual è secondo lei la soluzione migliore senza rischiare di sminuire l’esame maturità o l’esame di terza media nel ridicolo?
“Devo dire che mi preoccupa questo aspetto. Sicuramente sono favorevole a commissioni che siano costituite da membri interni, perché tu devi valutare il percorso che ha fatto un ragazzo, soprattutto considerando le difficoltà di questo momento. Dico pure che i nostri studenti che frequentano l’ultimo anno della secondaria di secondo grado, si stanno impegnando tantissimo, almeno questo è ciò che mi dicono tanti docenti, tanti dirigenti scolastici, sentono il peso dell’esame”.
“Paradossalmente sono più dispiaciuti gli studenti particolarmente bravi perché se è vero che puoi valutare in maniera elastica uno studente, considerato il momento, è ovvio che ci potrebbe essere difficoltà a valutare l’eccellenza. Quindi gli studenti che si sono impegnati tantissimo, che hanno acquisito conoscenze, competenze, che sono maturati tanto e che si sentono frenanti in questo periodo. Anche rispetto a questo – riferisce l’Assessore all’istruzione Fortini – io non credo che si debbano motivare gli studenti dell’ultimo anno, sanno che dovranno sostenere un esame, ora sia solo orale, non ci siano scritti, siano solo membri interni, l’esame di maturità è sentito da tanti di loro e lo vedo rispetto all’impegno che stanno mettendo nella didattica a distanza”.
“Per i più piccini è un po’ più complicato, è ovvio che quello di terza media sarà un esame che valuterà la maturità. Tutto sommato è sempre stato così, alla fine la tesina doveva essere proprio il modo per i nostri ragazzi di dimostrare di avere la capacità di unire una serie di pezzi che potevano sembrare slegati tra di loro. È ovvio che rispetto a loro la motivazione è un po’ più complicata, ma so che anche loro si stanno impegnando tanto“.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Coronavirus, scuola senza tregua: l’annuncio del ministro
Regione Campani e Covid-19: come si affronta la situazione
Intanto i ragazzi continuano a studiare online. Secondo lei docenti ed alunni, erano pronti ad una tale emergenza? Se no, secondo la sua esperienza e quella dei suoi colleghi, ci si è saputi adattare in qualche modo?
“Devo essere onesta, no. La Campania non era pronta, erano abbastanza pronti gli istituti tecnici perché avevano tuta una serie di strumentazioni che hanno consentito un avvio molto più rapido. Tanti nostri docenti, tante nostre scuole, non erano pronte. Devo però dire che è stato motivo di soddisfazione – commenta l’Assessore all’istruzione Fortini – per me vedere tanti insegnanti, che casomai non avevano particolare dimestichezza con la tecnologia, poi alla fine la didattica a distanza non è difficile da attuare, devi conoscere uno strumento, per cui si sono adeguati anche in fretta. La Regione Campania ha fatto tre webinar, organizzati da noi, ai quali ho partecipato per piattaforme che SISCO, Apple ed R-Store hanno messo a disposizione. Con un brevissimo preavviso sono stati 6.000 gli insegnanti e dirigenti scolastici che hanno seguito, proprio a dimostrazione della voglia di sfidare sé stessi per aiutare i nostri strumenti”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Coronavirus, De Luca: “Se fosse per le Regioni, l’Italia sarebbe sprofondata”
“Una cosa che mi stanno dicendo tantissimi docenti, ma anche dirigenti scolastici, i bambini che fanno didattica a distanza la mattina mettono il grembiule. Questo indica, in realtà, anche la voglia di normalità. La didattica a distanza ha dato anche questo: non è solo il fatto di insegnare una serie di cose, ma è anche dare il senso che la vita non si è fermata, ma dare uno spazio di normalità. Rivedere i propri compagni di classe, anche attraverso strumenti tecnologici, sentire il proprio insegnante, dà una scansione del tempo di cui i nostri studenti avevano tantissimo bisogno. Mi emoziona anche il pensiero del bambino che la mattina si mette il grembiule perché vuol farsi trovare preciso e puntuale dal suo insegnante”.
L’iniziativa della Regione Campania con l’Assessore all’istruzione Fortini

“La Regione Campania questa settimana pubblicherà due bandi, sullo studio e le famiglie, proprio perché una delle criticità che abbiamo avvertito è il fatto che ci sono alcuni studenti che non hanno le tecnologie per usufruire di questa didattica a distanza. Per questo daremo un bonus dai 300 ai 500 euro proprio per aiutare le nostre famiglie. Sarà di 21 milioni di euro, la cifra stanziata per queste attrezzature e contiamo di raggiungere 40-50 mila famiglie. Da assessore della Regione Campania dico: mi raccomando, restate a casa!“.
A CURA DI VALERIA CARDILLO