Napoli, Gattuso: “Obiettivo Champions, Ancelotti mi ha dato dei consigli”

Napoli, le prime parole di Gennaro Gattuso da neo tecnico degli azzurri. In presenza dei giornalisti c’era anche Aurelio De Laurentiis, il quale ha spiegato i motivi dell’esonero di Carlo Ancelotti. 

Napoli, parla Gennaro Gattuso. Il neo allenatore degli azzurri, subentrato all’esonerato Carlo Ancelotti, è stato presentato in serata in conferenza stampa a Castel Volturno. Accanto a lui presente anche il presidente Aurelio De Laurentiis, il quale ha spiegato anche i motivi dell’addio del tecnico emiliano.

Napoli, la conferenza stampa di Gattuso

Rino si è presentato così alla stampa napoletana: “Penso che questa squadra, anche se sta attraversando un momento non positivo, è una grande squadra. Ha giocatori di qualità e mi piace tantissimo. Il 99% dei giocatori presenti è funzionale alla mia idea di calcio. La prima volta che mi sono visto col presidente è stato domenica, facendo 6 ore all’andata e 6 al ritorno altrimenti mi beccavate. L’ho visto negli uffici della Filmauro domenica tra le 21.00 e le 21.30”. 

Il tecnico ammette di aver sentito Ancelotti e spiega: “Ci siamo sentiti stamattina. Volevo chiamarlo già ieri sera, ma sapevo che era accompagnato dalla famiglia. Sono stati due giorni non facili, perché sapevo che dovevo affrontare questa situazione e perché ho dovuto lasciare anche 2-3 membri dello staff. Queste due tappe non sono state semplici, Carlo per me è stato come un papà e anche in questi anni di difficoltà l’ho sempre chiamato. Sono sempre andato alla ricerca di un aiuto e si è sempre messo alla disposizione. Sentendolo, ho avuto la conferma dell’uomo che c’è ma non avevo dubbi. Mi ha dato consigli su cosa si può e non si può migliorare”. 

Gattuso poi sottolinea: “Non fate paragoni perché non è possibile. Ancelotti ha vinto tutto da allenatore, mentre io sono un tecnico giovane e devo ancora dimostrare tanto. Spero di fare quel che ha fatto lui nella sua carriera: anzi, anche il 10%”. 

Gattuso traccia anche l’obiettivo stagionale: “E’ quello degli ultimi anni: il Napoli è costruito per andare in Europa. So che è difficile ma non ci giro intorno: questa è una squadra che non può stare fuori dall’Europa. Sta attraversando un momento non positivo ma l’obiettivo è quello di recuperare i punti”. 

Come si riparte? “Testa bassa e pedalare. Dobbiamo preparare bene queste ultime due partite prima della sosta natalizia. Questa squadra ha l’obbligo di imporsi nelle partite. Io so cosa posso dare, la squadra e la società mi deve aiutare. Dobbiamo viaggiare tutti di pari passo. Dobbiamo risolvere il problema venuto fuori da due mesi a questa parte”. 

Come si riporta la gente allo stadio: “Con i risultati, col senso di appartenenza e con prestazioni importanti. La strada deve essere questa. Dobbiamo esprimere anche un buon gioco. Lo scorso anno il Napoli l’ha fatto e a tratti anche in questo: dobbiamo continuare su questa strada”. Sul contratto firmato: “Mi fate sorridere quando parlate di contratto. Noi siamo legati ai risultati. Anche se il presidente mi avesse proposto solo sei mesi, sarei venuto ugualmente. Perché sarebbe stata una grande opportunità. Questa è una squadra importante. Non potevo scegliere di meglio per quel che vorrei fare”. 

Gattuso tra modulo, Ibrahimovic e la Champions

Si riparte col 4-3-3? “Vediamo. Non voglio dare vantaggi perché tra qualche giorno giochiamo. Ma ho la tipologia giusta per fare quel tipo di gioco”. Sui membri del suo staff non ingaggiati: “Si tratta dei preparatori dei portieri. Giustamente la società aveva già i suoi. Ne ho portati comunque sei e si è pure lamentato (ride, ndr)”. Domanda inevitabile su Ibrahimovic: “Voglio parlare dei giocatori che abbiamo adesso. Troppo semplice parlare di Ibra, Ronaldo e Ronaldinho anche se non gioca più. Voglio parlare dei presenti. 

Perché non ha sentito Ancelotti prima di oggi: “Perché c’era una partita importante in Champions e non mi sembrava il caso di chiamarlo durante questo periodo. Penso di aver fatto bene così”. Sull’involuzione di questa squadra: “Quando le cose non vanno bene, si va alla ricerca degli alibi. E’ nella natura umana. Ora dobbiamo pensare cosa non ha funzionato in Serie A. Possiamo migliorare sicuramente in difesa, su come tenere il campo e sul palleggio”. 

Obiettivo Europa inteso come Champions? “Sapete che a livello economico cambia tanto tra quarto e quinto posto. Vedere questa squadra al 7° posto, sinceramente, crea un po’ di imbarazzo. Quando parlo di Europa parlo di Champions League, sì. Lo scorso anno l’ho perso per un punto e penso che questa squadra ha tutte le carte in regola per centrarla”. 

Ancora su Ancelotti: “Da parte sua c’è stata grandissima disponibilità ed apertura. Giusto che mi tenga per me quel che ci siamo detti, ma per me  è stato importante sentirlo”. Sul primo impatto con la squadra: “Può fare di più. Nemmeno i giocatori si aspettavano un tale momento. Il gruppo ha voglia di rivalsa, hanno voglia di far vedere il loro valore. Sono venuto da poco ed è difficile dire che sensazioni ho avuto, ma sicuramente positive. Nel frattempo ho complimentato il presidente, non mi aspettavo un’organizzazione così alta tra strutture e non solo. Sono rimasto molto colpito”. 

Maggiore responsabilità adesso rispetto al Milan? “E’ così. Amo il mare e vengo in un paese di mare. Ma adesso mi sono messo in un mare grande e devo stare attento. Rischio di affogare. Ma chi mi conosce sa che non ho paura di nulla, io vado. Servono i risultati e spero di farli: è vero che vengo da 18 mesi al Milan, ma è motivo d’orgoglio per me essere qui oggi. Ho rifiutato tante rogne perché non mi sentivo pronto per certe squadra a mio avviso non funzionali per me, mentre qui ho accettato subito. 

Serve un regista a questo Napoli? “Parlo dei giocatori a disposizione adesso. Quando volete parlare di mercato, non fatemi domande perché non risponderò. Penso che quando un allenatore parla di giocatori non suoi, è una mancanza di rispetto. Fatele al presidente o al direttore sportivo”. 

Gattuso uomo del Sud: “Ho una moglie italoscozzese e la prima cosa che fa quando deve ragionare, pensa in inglese. Io penso in calabrese. Dopo devo cambiare il dialetto in italiano. Ho lasciato casa a 12 anni, ma le origini ti rimangono sempre. Nella mia famiglia c’è sempre stato l’educazione e il rispetto dei valori da portare avanti. Per questo dico che sono orgoglioso di essere del sud”. 

Si può risolvere la frattura creatasi a Napoli? “Voi vivete qui e seguite la squadra, ma la percezione che c’è oggi all’estero del Calcio Napoli è molto più importante di quel che pensate voi. Lì si parla della qualità della squadra e dei giocatori non venduti per grande capacità del presidente. Qualcosa non ha funzionato e lo so bene. Ma sul resto non c’ero. Oggi bisogna pedalare e stop, per rancori e malintesi poi si vedrà”. 

Sul Napoli anti-Parma: “Sarei ipocrita se dicessi di no. Ma non sono passate 48 ore e vedremo domani chi sarà a disposizione. Affronteremo anche una squadra carica a pallettoni, vanno forte e bisogna fare attenzione. Non è un caso che stia facendo benissimo”. Il miracolo che Gattuso vorrebbe compiere: “L’obiettivo è tornare in Champions. Recuperare i punti persi e tornare in Champions”. 

Gattuso ripartirà su Insigne: “Punterò su tutti. Poi è chiaro che Insigne è un patrimonio del Napoli. E’ capitano di questa squadra, è un giocatore nato in questa città nonché un simbolo di quest’ambiente. Ma io voglio far esprimere al massimo tutti i giocatori”. Il suo Napoli sarà simile a quello di Ancelotti? “Ci sarà qualche cambiamento di posizione, ma per il resto no. A me non piace giocare con le due linee da 4, si può cambiare qui”. 

Perché De Laurentiis ha scelto Gattuso? “Ho scelto il Napoli perché sono venuto in una grandissima società, con un grande presidente, grandi persone che lavorano con lui e una grande squadra. Le discussioni sul denaro ce ne sono state poche. Perché lui ha scelto me? Non lo so, dovete chiederlo a lui”. Un messaggio ai tifosi? “Penso che in questo momento dobbiamo essere bravi. Tutto dipende dalla squadra. Come scende in campo e come affronta le partite. Dobbiamo far tornare noi l’entusiasmo ai tifosi”. 

Sugli ottavi di Champions: “Ci pensiamo a febbraio. Ora ho altri problemi e poi ci penseremo. Sicuramente è una grande vetrina per il Calcio Napoli, poi vedi chi puoi affrontare e ti fai il segno della croce perché vuoi o non vuoi sono tutte difficili”.