
La prossima rivoluzione post pandemia che riguarda il mondo del lavoro potrebbe essere la settimana lavorativa corta. Dopo lo smart working si fa spazio l’idea di lavorare quattro giorni e nel 2023 le imprese di 18 Paesi lo stanno attuando per sperimentare progetti pilota.
La scommessa è che lavorando un giorno in meno a stipendio pieno, diminuisca l’assenteismo e aumenti la produttività. E ne beneficerebbe anche l’ambiente con la riduzione di CO2, oltre che la qualità di vita dei lavoratori e delle aziende.
In Italia a fare da apripista a questo esperimento è stata Banca Intesa Sanpaolo. L’azienda propone anche ai dipendenti la possibilità di lavorare in smart working fino a massimo 120 giorni all’anno senza limiti mensili, con l’aggiunta anche di un buono pasto di 3 euro al giorno.