Denise Pipitone, mazzata tremenda: questa è la parola fine. L’inchiesta sulla sua scomparsa diciassette anni fa è arrivata ad una svolta
Era nell’aria da qualche giorno ma adesso è ufficiale: la nuova inchiesta per la scomparsa di Denise Pipitone, sparita il 1° settembre 2004, è di nuovo ad un punto morto. Lo dice, nero su bianco, il gip del tribunale di Marsala Sara Quittino accogliendo la richiesta di archiviazione della Procura.
Finiscono così archiviate le posizioni di Anna Corona, Giuseppe Della Chiave, Paolo Erba e Antonella Allegrini. I primi due potevano essere ritenuti in qualche modo collegati alla scomparsa della bambina, mentre gli altri due eventualmente dovevano rispondere di falsa testimonianza ma non sarà così.
Sulla Corona, moglie del padre naturale di Denise (Piero Pulizzi) e Dalla Chiave non sono emersi elementi nuovi, capaci di portare ad una loro incriminazione. Il gip di Marsala parla di “indagini lunghe e incredibilmente vaste da cui non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un’accusa in giudizio”. E aggiunge che non sarebbe possibile formulare nessun capo di accusa nei confronti della Corona, nè come esecutrice né come eventuale mandante.
Tutto finito quindi? Al momento sì, anche se il gip non mette una pietra tombale sull’inchiesta. Archiviare “non significa abbandonare ogni speranza o concreta possibilità di far luce sull’andamento dei fatti”. Invece è interesse della Procura e della magistratura tutta “perseguire la verità e continuare a indagare laddove auspicabilmente emergano ulteriori elementi suscettibili di approfondimento”.

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Denise Pipitone, mazzata tremenda ma Piera Maggio non si arrende: ecco la sua promessa
Piera Maggio, che da qual, giorno combatte per ritrovare sua figlia o almeno conoscere la verità, se l’aspettava ma non molla. Con un lungo posto via social spiega perché tramite i loro legali lei e il padre di Denise si erano opposti all’archiviazione: “La Procura della Repubblica a firma di 3 magistrati aveva scritto che le frasi ascoltate dai Carabinieri del comando Provinciale non esistevano e che se fossero state realmente profferite sarebbero state di interesse investigativo”. E grazie al loro consulenti hanno chiarito che quelle frasi erano state dette.
Ora però quelle stesse frasi “non avevano più nessun interesse investigativo. Il G. I. P. ha pure confermato l’esistenza di quelle frasi ma ha ritenuto di archiviare. Noi staremo ad attendere come sentinelle cosa farà adesso la Procura della Repubblica a cui gli atti sono ritornati anche perché il dr. Calogero Piscitello a me e Pietro ha detto che non finirà di cercare la verità. Noi siamo qui ad attendere la loro promessa. Non molliamo”.