
Sta facendo molto discutere la sentenza pronunciata ieri dalla Corte di Assise di Appello di Palermo, che in merito alla trattativa Stato-mafia ha assolto sia i tre ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, Mori, Subranni e De Donno per non aver commesso il fatto, sia l’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, perché il fatto non costituisce reato. Lei che idea si è fatta in merito?
“Le sentenze si rispettano anche quando non condivise. Questo lo dobbiamo innanzitutto per rispetto nei confronti di quegli uomini che servono lo Stato con onore e coraggio, mettendo in pericolo la loro stessa vita, e anche per coloro che invece la vita l’hanno persa proprio per contrastare le mafie. Quello che però emerge dal solo dispositivo della sentenza, non essendoci ancora le motivazioni, è che la trattativa c’è stata, solo che per questa Corte non costituisce un reato. Non viene smentito l’impianto accusatorio, per quanto in molti lo stiano definendo solo come un teorema, ma per quanto riguarda i Carabinieri il loro operato non è stato giudicato come un reato, mentre per Dell’Utri invece, il giudice ritiene che non abbia riferito a Berlusconi”
Ha sorpreso anche il ribaltamento della decisione rispetto al giudizio di colpevolezza espresso in primo grado
“Esattamente, ma voglio ricordare che già in primo grado i Pm dissero di non avere delle prove concrete dell’avvenuta comunicazione tra Berlusconi e Dell’Utri, ma che c’era una certa logica nel sottintenderla, tant’è che allora gli imputati vennero riconosciuti colpevoli. Personalmente mi auguro che dalle motivazioni si possano evincere anche le ragioni per poter presentare il ricorso e andare avanti”
La sentenza sul processo per la trattativa Stato-mafia

C’è chi dice che dopo questa sentenza la verità su quel periodo oggi sia un po’ più lontana.
“I fatti secondo me hanno raccontato una verità, cosi come hanno fatto tanti pentiti che sono stati riconosciuti credibili. Tra l’altro se ragioniamo anche sugli ultimi timori di Paolo Borsellino e sulle sue ultime interviste, ci rendiamo conto che in realtà noi la verità la conosciamo, anche se è diversa da quella giudiziaria. Quei fatti sono accaduti, sono stati accertati e raccontati nei minimi particolari. Anche se per la magistratura non costituisce reato, noi non possiamo far finta di niente perché la storia ormai è stata scritta”
Renzi e Forza Italia parlano di una vittoria della giustizia e di sconfitta del giustizialismo.
“Qui non c’era in ballo il giustizialismo contro la giustizia, perché è solo di giustizia che stiamo parlando. Le sentenze vanno sempre rispettate, ma la politica dovrebbe iniziare a fare un passo in avanti rispetto alle dinamiche giudiziarie e valutare i fatti nella loro interezza. Non so quale sia l’intenzione di Renzi, se vuole riabilitare dell’Utri, oppure se vuole affossare i pm che hanno portato avanti questa inchiesta. Ricordiamo che alcuni di questi pm vivono ancora oggi sotto scorta perché minacciati dai boss della criminalità organizzata e che parliamo di persone che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per combattere la mafia”
La riabilitazione di Dell’Utri e l’ipotesi Berlusconi al Quirinale

A proposito di Dell’Utri, c’è anche chi, come lei ha detto poco fa, sta invocando una sorta di riabilitazione pubblica nei sui confronti.
“Parliamo dello stesso Dell’Utri già condannato in giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa? Non mi pare che la sentenza di ieri vada in qualche modo a cancellare quella precedente. Quindi anche attendendosi solo alle verità giudiziarie, Marcello Dell’Utri è un condannato per mafia e resta tale. Se si continua di questo passo a cosa arriveremo, a riabilitare la figura di un uomo delle istituzioni colluso con la mafia o magari a proporlo come senatore a vita? Io non riabilito nessuno, né lui né Berlusconi, perché comunque rimane il fatto che Forza Italia è stata fondata insieme ad un uomo che era colluso con la criminalità organizzata”
Ha citato Berlusconi… nelle ultime settimane si è tornati a parlare di una sua possibile candidatura al Quirinale, che ne pensa?
“Magari fosse solo quello, quello che mi turba e che mi lascia basita è che non ci sia una vera e propria sollevazione da parte degli opinionisti e nel dibattito pubblico. Stiamo parlando di un uomo condannato per frode fiscale, che ha governato solo per difendere i propri interessi attraverso le leggi ad personam, portando innumerevoli condannati in parlamento, e non mi riferisco solo a Dell’Utri. Il fatto che venga solo preso anche solo lontanamente in considerazione per diventare la prima carica dello Stato mi lascia davvero sconcertata. Il pensiero unico dominante, questa palude parlamentare in cui la politica ormai si è completamente addormentata, sta dando spazio a distorsioni e a revisionismi spaventosi. Non possiamo dimenticarci cosa hanno fatto venti anni di Berlusconi e di berlusconismo a questo Paese”