
La senatrice di LeU, in quota Sinistra Italiana, Loredana De Petris, tira le somme dopo il discorso di Draghi di questa mattina in Senato: “Ha detto cose importanti sulla pandemia, scuola e ambiente, speravo meglio su mezzogiorno e questione fiscale”. Soddisfazione per la nascita dell’intergruppo parlamentare tra Pd, M5s e LeU: “Dobbiamo mantenere una capacita progettuale unitaria, anche in funzione delle prossime sfide”
A breve si procederà con il voto di fiducia al nuovo governo guidato da Mario Draghi. Lei già da qualche giorno ha dichiarato di sostenere il nuovo esecutivo, ha avuto modo di sentire l’intervento in aula di stamattina dell’ex governatore della Bce, l’ha convinta?
“Indubbiamente è stato un discorso importante e denso di contenuti, che ha lasciato intravedere anche il disegno di un progetto per questo Paese. Ovviamente parliamo ancora di linee generali, vedremo più avanti se, e come, si svilupperanno davvero queste tematiche, o se invece si tratterà solo di un’operazione di facciata. Anche sull’emergenza pandemica, credo che Draghi abbia detto cose importanti riferite agli investimenti per la medicina territoriale, così come ha dimostrato attenzione verso la centralità della scuola. Ho trovato debole invece la parte sul Mezzogiorno e andrà approfondito anche il capitolo sulla parte fiscale, soprattutto rispetto al concetto di progressività delle aliquote e di come verrà poi effettivamente declinato”
La fiducia in Draghi nonostante la Lega

Al momento la fiducia che riponete in Draghi vi basta anche per garantire una convivenza con la Lega?
“Una delle cose che il Presidente ha ribadito oggi nel suo discorso, anche se evidentemente non tutti lo hanno ancora compreso, è che questo non è un esecutivo di coalizione, ma un “governo del Paese” che deve affrontare l’emergenza, uscire dalla crisi e rispondere alle scadenze dell’agenda europea. La fiducia noi l’abbiamo data a Draghi, non a Salvini, e anche su questo, il riferimento di oggi all’irreversibilità dell’euro è sembrato un messaggio molto chiaro diretto alla Lega. Ognuno poi farà le sue scelte, noi dobbiamo portare avanti le nostre politiche e mettere in campo le nostre idee”
Oggi in Senato è stato anche presentato l’intergruppo parlamentare composto da Pd,M5s e Leu. È la prova di unità per un progetto che, possibilmente, riesca andare oltre questa legislatura, anche in previsione di future elezioni?
“Sono molto soddisfatta per la nascita di questo intergruppo che sancisce ancora più saldamente il patto che avevamo stretto nel governo precedente. Ammetto che abbiamo lavorato molto per raggiungere questo obiettivo e non era scontato riuscirci. L’abbiamo fatto perché siamo convinti che le forze politiche che erano alleate nel Conte-Bis, debbano mantenere una capacita progettuale unitaria, anche in funzione delle sfide future che ci attendono”
La spaccatura interna a Sinistra Italiana

La prima spaccatura interna al gruppo però l’ha subita proprio Leu, con il voto contrario da parte di Sinistra Italiana a sostenere il governo Draghi, indicazione poi disattesa da lei e da Palazzotto.
“Più che una spaccatura interna a Leu, io la definirei piuttosto un singolo voto di dissenso. È solo Fratoianni ad avere un’idea diversa e a stare all’altra parte, nessun’altro né del gruppo di Leu, né di Sinistra italiana. Ogni posizione è legittima, ma questo dato forse dovrebbe far pensare”
Anche l’Assemblea di Sinistra Italiana però aveva espresso un voto contrario al governo Draghi…
“Lo capisco, e lo rispetto, ma questo è il momento in cui ognuno deve assumersi le sue responsabilità, e ritengo che sia troppo facile porre il problema della coabitazione con forze diverse, come se questo fosse un governo politico o di coalizione. Chiamandoci fuori e rilegandoci al margine dello scenario politico non staremmo accogliendo l’appello del Presidente della Repubblica, e una sinistra che sa confrontarsi politicamente sul campo delle idee, non può permettersi di restare a guardare mentre intorno si decide il futuro del Paese”