Recovery Plan, il premier scongiura la crisi di governo dichiarandosi disposto al dialogo, ma la tensione nella maggioranza resta alta.
Dopo l’approvazione del Decreto Natale, la vera sfida che attende adesso il premier è sul Recovery Plan, che mai come in questo momento, si sta dimostrando il vero ago della bilancia per il futuro di questa legislatura. Conte si ritrova a dover mediare tra le richieste della maggioranza, che vorrebbe portare subito la bozza in parlamento, e Italia Viva che minaccia una crisi di governo se non si rivede radicalmente il piano economico proposto sui fondi europei. Nel corso della conferenza stampa per presentare il nuovo decreto, il premier ha comunque fatto sapere che incontrerà nei prossimi giorni le forze politiche alleate per fare il punto della situazione, dichiarandosi cosciente del fatto che “il Recovery dobbiamo condividerlo con le forze di maggioranza e approvarlo poi nel confronto con le parti sociali e il Parlamento. Passeremo più volte dal Parlamento dobbiamo tutti cercare di essere disponibili a questo confronto”.
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Crisi di governo, il 4 gennaio potrebbe essere un giorno decisivo

Affermazioni che però, sembrano mettere all’angolo il Pd, che invece sperava in una risoluzione breve della questione. Anche per questo il vicesegretario dem Andrea Orlando ha lanciato una stilettata all’esecutivo affermando che al momento “più che un programma ci vuole un cronoprogramma”. Nella giornata di giovedì, Renzi ha dettato al premier le sue richieste per evitare una crisi. Ma nel caso in cui lo strappo dovesse invece avvenire, sono in molti a ipotizzare la data del 4 Gennaio come il giorno in cui si deciderà il futuro di questo governo. E il nome di Mario Draghi continua comunque a circolare, avendo trovato già il beneplacito dell’opposizione.
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Il Movimento 5 Stelle continua però a dichiararsi scettico sul fatto che Renzi decida realmente di togliere la fiducia a questo esecutivo.
L’impressione, è che non ci vorrà molto tempo per scoprire chi ha ragione.