È morto di Covid Kim Ki-Duk, regista sudcoreano che vinse il leone d’oro. Abbandonò la Corea del Sud da giovanissimo per inseguire il suo sogno.

Si è spento all’età di 59 anni Kim Ki-Duk, regista sudcoreano. È morto in Lettonia, in seguito a delle complicazioni scaturite dopo aver contratto il coronavirus. Ad annunciarlo è stato un sito nazionale. Il regista era arrivato nel paese il 20 Novembre, con l’intenzione di comprare una casa in una località marittima. Era nato a Bonghwa in Corea del Sud il 20 Dicembre 1960. All’età di nove anni però, la sua famiglia si era trasferita a Seul e lui inizia a frequentare una scuola professionale per trovare lavoro nel settore agricolo una volta uscito. A un certo punto però, alcuni problemi familiari lo costringono a lasciare la scuola e ad arruolarsi nell’esercito. Un’esperienza quella militare, che lo cambierà e influenzerà molto il resto della sua esistenza.
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È morto Kim Ki-Duk, emigrò in Europa per diventare regista

La sua passione per l’arte era troppo forte e questo lo porta trovare il coraggio di emigrare in Europa. Approda dunque a Parigi, dove inizia a frequentare il mondo dell’arte e ben presto anche a scrivere sceneggiature cinematografiche. Nel 1992 fa ritorno in Corea del Sud e trova anche l consacrazione nazionale. Vince infatti il premio istituito dalla Korean Film Commission per la migliore sceneggiatura dell’opera Jaywalking. L’anno seguente invece avviene il suo esordio da regista con The Crocodile.
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Nel 2004 trova un’altro importante riconoscimento cinematografico. Riceve infatti il Leone d’Oro per il film “La Samaritana”, che viene anche candidato nella sezione miglior regia alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.