Coronavirus in Italia, c’è la data esatta per l’azzeramento dei contagi: entro il 16 maggio, continuando così, il nostro Paese vedrà la luce
Emergenza Coronavirus in Italia, la domanda che molti pongono per ora non ha una risposta. Fino a quando non potremo tornare ad una vita normale, sempre che possa esserlo dopo tutto quanto è successo? Difficile fare previsioni, ma un aiuto può arrivare dalle proiezioni statistiche. E c’è una data, il 16 maggio, che ad oggi è indicata come possibile luce in fondo al tunnel.
Per pensare di esser fiori dalla fase critica, l’Italia deve arrivare come successo di recente in Cina, alla fase di azzeramento dei contagi. E sdeve essere una condizione stabile, non estemporanea, per pensare di cominciare la fase della ricostruzione. Il periodo giusto dovrebbe essere quello compreso tra il 5 e il 16 maggio prossimi. Ad attestarlo sono i calcoli pubblicati dall’Eief, l’Istituto Einaudi per l’Economia e la Finanza che prendono in esame i dati forniti ogni giorno dalla Protezione civile.
In base a quelli del 29 marzo, gli ultimi utili disponibili prima di oggi, il 6 aprile sarà il Trentino Alto Adige la prima regione a contagio zero. E l’ultima sarà la Toscana, il 5 maggio. Ma occorrerà attendere alò,eno altri dieci giorni per vedere se il trend è confermato o meno.
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Coronavirus in Italia, il calendario del contagio zero regione per regione

Scendendo nel dettaglio delle date, questo il calendario delle previsioni regione per regione. Rimangono fuiori Marche, Sardegna, Molise perché i dati a disposizione sono insufficienti per un calcolo esatto.
Trentino Alto Adige il 6 aprile
Basilicata, Liguria e Umbria il 7 aprile
Valle d’Aosta l’8 aprile
Puglia il 9 aprile
Friuli Venezia Giulia il 10 aprile
Abruzzo l’11 aprile
Sicilia e Veneto il 14 aprile
Piemonte il 15 aprile
Lazio il 16 aprile
Calabria il 17 aprile
Campania il 20 aprile
Lombardia il 22 aprile
Emilia Romagna il 28 aprile
Toscana il 5 maggio.
Italia in fase di lenta guarigione quindi? Moderatamente, lo conferma anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. Oggi in conferenza stampa ha ammesso che il Paese sta andando nella direzione giusta e non dobbiamo cambiare strategia. Il ritorno alla normalità però deve essere graduale e senza nessuna fretta. L’obiettivo adesso è impedire la nascita di nuovi focolai, come quelli di Codogno o della zona di Bergamo. Poi potremo ragionare sulla ripresa.
“La riapertura del Paese? “Ne riparliamo dopo Pasqua” ha detto Locatelli. E ha anche precisato che comunque la parola finale non tocca ai medici: “Questa è una decisione che spetta alla politica e al Consiglio dei ministri ma se mi chiede una personale opinione, è ancora tempo di mantenere misure stringenti. Ne riparliamo dopo Pasqua”, ha precisato. Quindi dopo la metà di apirle avremo un quadro più chiaro.