Pirateria, sottratti al mondo del libro 528 l’anno: i dati inquietanti

La pirateria sottrae milioni di euro annui con ricadute sul sistema Paese per 1,3 miliardi di euro per i mancati introiti del Fisco

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La pirateria toglie al mondo del libro circa 528 milioni di euro l’anno, questi sono i preoccupanti dati riportati dall’Ansa. Questi numeri sono pari al 23% del valore di mercato ed hanno una ricaduta per il sistema Paese di circa 1,3 miliardi di euro e 216 milioni per i mancati introiti da parte del fisco.

Secondo le stime, un italiano su tre che ha più di 15 anni (36%) ha portato a termine almeno un atto di pirateria ed il 66% di loro pensa che l’ipotesi di essere scoperti o puniti sia pari a 0.

Il danno economico si stima per circa 324 milioni di euro provocato all’editoria varia. Sono infatti 29 milioni le copie di libri vendute in meno. Per quel che riguarda l’editoria universitaria si hanno 4 milioni di copie in meno valutabili per 105 milioni di danno. All’editoria professionale e le banche dati 99 milioni per 2,9 milioni di copie in meno vendute. Questo comporta anche una perdita dei posti di lavoro, pari a 3600, in questi mondo considerando anche l’indotto di 8800.

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Pirateria, oscurati 15 siti web: i dettagli

Il mercato della pirateria però non si basa solo sul mondo del libro, ma spazia dalla musica all’informatica passando per il calcio ed altri settori specifici. I clienti che alimentano questo business probabilmente non sono consci dei rischi per sé (pene severe, possibile il carcere ndr) e per il sistema economico italiano.

Il Tribunale di Roma, proprio negli scorsi giorni, ha disposto il sequestro preventivo con l’oscurazione di 15 siti web che permettevano di vedere illegalmente (a pagamento) eventi sportivi tra cui soprattutto le partite di calcio di Serie A.

Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica dopo accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza. Parte del merito va alla denuncia presentata Lega Nazionale Professionisti di Serie A.

L’obiettivo delle indagini ha come suo principale obiettivo l’individuazione di una complessa rete organizzata che centinaia, se non migliaia, di utenti alimentano. Questa attività illecita si basa spesso sulla distribuzione di contenuti multimediali tramite l’IPTV (Internet Protocol Television). Con questo si acquisiscono e ricodificano i palinsesti tv e li si ridistribuisce in rete sotto forma di un flusso di dati ricevibile sottoscrivendo un abbonamento illecito.

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