Cimabue improvvisamente diventa un tesoro nazionale francese. Lo ha stabilito il governo bloccando la vendita ad aninimi collezionisti del ‘Cristo deriso’.

Cimabue, nonostante le origini chiaramente toscane, inprovvisamente diventa un tesoro nazionale francese. Succede con una delle sue tavole, il ‘Cristo deriso‘, che per anni è rimasto nella cucina di una casa privata. Ora però che l’opera è stata riconosciuta originale e venduta per una cifra astronomica, Parigi ha bloccato tutto.
La vicenda è cominciata qualche mese fa. Per diversi anni il quadro di Cimabue aveva fatto bella mostra di sè nella cucina di un’abitazione a Compiégne, vicino alla capitale. ora però la proprietaria, novantenne, si deve trasferire e così prima di imballarlo ha chiesto ad un’esperta di valutarlo.
Un colpo clamoroso, perché così è venuto alla luce un capolavoro di Cimabue che molti credevano perduto per sempre. Come sia arrivato in quella casa, non è chiaro. Ma per gli esperti dei laboratori specializzati Turquin di Parigi il piccolo dipinto è chiaramente attribuibile al maestro Cenni di Pepo, per tutti Cimabue.
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‘Cristo deriso’, Parigi ha 30 mesi per ricomprarsi il quadro

Così il ‘Cristo deriso’ che farebbe parte di un lavoro più complesso, fatto di otto tavole, è finito all’asta. Ed è stato battuto dalla Casa d’aste Actéon per 24 milioni di euro, cifra che rappresenta la più alta mai pagata per un’opera del Duecento. Ma è anche in assoluto il settimo dipinto più caro: in cime alla lista il ‘Salvator Mundi’ attribuito a Leonardo da Vinci (venduto da Christie’s a New York nel novembre 2017 per 450,3 milioni di dollari).
Ma gli anonimi collezionisti che l’hanno acquistato dovranno aspettare. Proprio in queste ore lo stato francese lo ha classificato come tesoro nazionale bloccandone di fatto l’esportazione. Secondo la legge ora il governo ha a disposizione 30 mesi per reperire i fondi necessari a ricomprare il quadro. Una beffa anche per gli eredi dell’ultima propriertaria (che nel frattempo è morta) che per la successione dovranno versare bnelle casse dello stato ben 9 milioni di euro.
Secondo il ministero della Cultura transalpino, il ‘Cristo deriso’ andrà ad affiancare la ‘Maestà del Louvre‘, dipinto sempre di Cimabue comservato nel celebre museo parigino. Secondo il mistro competente, Franck Riester “avremo il tempo per mobilitare tutti gli sforzi volti a far restare quest’opera eccezionale nelle nostre collezioni nazionali”: Un po’ come la Gioconda, nata da un gemnio italiano ma che i francesi considerano loro.