Naufragio Cutro, Iezzi (Lega) a iNews24: “La soluzione è ripristinare i decreti Salvini”

Igor Iezzi - Foto di Ansa Foto
Igor Iezzi – Foto di Ansa Foto

Il pensiero di Piantedosi era chiaro: stava dicendo che bisogna organizzare i flussi migratori in maniera logica e con buon senso”. Così, in un’intervista ai microfoni di iNews24, il deputato della Lega Igor Iezzi, sulla polemica che ha visto protagonista il ministro dell’Interno, durante un commento sul naufragio dei migranti a Cutro.

Come vanno organizzati i flussi migratori?
(Piantedosi intendeva dire che bisogna ndr.) fare in modo che si creino canali umanitari per chi può venire qui nel nostro Paese, senza favorire il via vai dei barchini clandestini. Perché il problema di questi ultimi è proprio quello che abbiamo visto in Calabria in questi giorni: gli scafisti, incuranti del pericolo che corrono, fanno salire donne, bambini e uomini su imbarcazioni di fortuna. Questo tema è assente nel dibattito: si attacca Piantedosi, ma non gli scafisti. Bisogna intervenire per favorire canali umanitari per chi può venire nel nostro Paese, mentre gli altri non dovrebbero proprio partire”;

Quali sono i punti critici da affrontare sull’immigrazione? Il governo ha già fatto un passo in avanti con il decreto Ong…
Le ong non c’entrano con la tragedia di questi giorni. La tratta di mare dalla Turchia al nostro Paese non è presidiata da loro. Il decreto che cita, non vieta alle ong di fare salvataggi, bensì stabilisce delle regole per attuali. Spesso si fa polemica perché gli immigrati vengono lasciati sulle navi per troppo tempo. Il decreto invece, prevede di agire con tempestività: abbiamo scritto che una volta che i sopravvissuti sono stati salvati, vanno portati in un porto per curarsi e rifocillarsi. Ma il decreto è solo un aspetto del problema. Il ministro Piantedosi si sta attivando per un nuovo decreto onnicomprensivo: ci sono il problema dei barchini e dell’accoglienza nel nostro Paese”;

Qual è la soluzione, secondo lei?
La soluzione è ripristinare i decreti Salvini. Dare un freno ai permessi dati a chi non ha diritto di stare nel nostro Paese, controlli degli arrivi e delle partenze”;

Il controllo delle partenze va attuato Paesi di origine di queste persone. In che modo?
I modi sono due: soldi e formazione. Fermare l’immigrazione costa e su questo non c’è dubbio. Però i soldi che possono servire per rallentare le partenze è minore rispetto a quello che avremmo se tutti venissero nel nostro Paese. Poi vanno formate le persone sul posto che si occupano delle partenze, nel rispetto dei diritti. Non capisco perché la sinistra strepiti contro questo tipo di azioni”;

Le critiche arrivano da chi dice che non si considera il lato umano delle tragedie come quella di Cutro…
Credo che attribuire ad altre forze politiche la mancanza di umanità, sia un ragionamento bestiale. Il problema non è questo. Io allora potrei accusare la sinistra di anteporre gli interessi delle tante associazioni che guadagnano miliardi per l’accoglienza, fregandosene della vita degli immigrati che muoiono in mare. Il problema non è né l’uno né l’altro. L’umanità si raggiunge aiutando chi ne ha diritto di entrare nel nostro Paese, integrandolo nella nostra comunità, ed impedendo a chi non ce l’ha, di allontanarsi mettendo a rischio la propria vita. L’obiettivo da raggiungere è questo, partendo dal presupposto che prima o poi dovremo discutere di cosa fare in Africa. Il problema reale è capire quali iniziative l’Ue ha intenzione di mettere in atto. Dobbiamo intervenire sui motivi per cui queste persone partono”.