
La Russia e la Cina non hanno approvato la dichiarazione di condanna alla guerra in Ucraina contenuta nel documento del G20 di Bangalore, in India.
Il summit si è concluso senza un comunicato finale ufficiale, ma con una sintesi della presidenza di turno indiana. La stessa situazione è avvenuta nei precedenti G20 da quando è scoppiato il conflitto: Pechino ha deciso di confermare la propria neutralità. Ma nei giorni scorsi ha pubblicato un piano di pace, proponendosi come mediatore tra Kiev e Mosca per risolvere la guerra. E allo stesso tempo gli Usa credono che possa fornire armi all’esercito di Putin.
Nella nota di sintesi viene definito “inammissibile” un eventuale “uso delle armi nucleari” ed è “essenziale” appoggiare “il diritto internazionale e il sistema multilaterale che salvaguarda pace e stabilità”.
Cosa è scritto nel punto che Pechino e Mosca non hanno firmato
Nel Chair’s Summary and Outcome Document che sostituisce il comunicato congiunto, la presidenza indiana, per quanto riguarda i punti non approvati da Russia e Cina, scrive: “Abbiamo visto, dal febbraio 2022, la guerra in Ucraina condizionare negativamente l’economia globale. C’è stata una discussione in merito. Abbiamo ribadito le posizioni nazionali espresse in altri forum, incluso il Consiglio di sicurezza dell’Onu e l’Assemblea generale. Gran parte dei membri ha condannato con forza la guerra in Ucraina, sottolineando che sta causando immense sofferenze ed esacerbando fragilità pregresse dell’economia globale”.
Il resto del documento è stato sottoscritto da tutti. In particolare si sono trovati d’accordo sulla solidarietà al popolo turco e al popolo siriano colpiti dal terremoto. E tutti hanno concordato l’impegno a rafforzare la cooperazione per un’economia globale sostenibile e inclusivo.