
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro il regime carcerario del 41bis presentato da Flavio Rossi Albertini, avvocato di Alfredo Cospito.
Il leader anarchico è in sciopero della fame da quasi quattro mesi, mentre è detenuto nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano.
La decisione è stata presa dai giudici della prima sezione della Suprema Corte, che non hanno accolto la richiesta della Procura generale che, nella requisitoria scritta, aveva chiesto di annullare con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma del primo dicembre 2022, che confermata il carcere duro per Alfredo Cospito.
I giudici non solo hanno rigettato il ricorso, ma hanno condannato l’anarchico a pagare le spese processuali. Nei giorni scorsi l’avvocato Rossi Albertini aveva fatto sapere che se l’esito della Cassazione fosse stato negativo, il suo cliente avrebbe smesso di prendere gli integratori. Cospito aveva cominciato a prenderli dopo il parere favorevole della procuratore generale.
L’avvocato di Cospito: “È una condanna a morte”
“Leggendo i pareri favorevoli della Dna, Dda, Dap, inviati al Ministero, avevamo capito che la decisione ministeriale fosse stata politica e non giuridica. Dopo la lettura della requisitoria del pg Gaeta pensavamo che il diritto potesse tornare ad illuminare questa buia vicenda. La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo”. Questo il commento del legale Flavio Rossi Albertini, che come riporta Agi, aggiunge: “È una condanna a morte”.