Catania, uccide due donne e si suicida: pista passionale

Ancora da chiarire se ci siano state eventuali complicità per l'omicida

Catania, uccide due donne e si suicida - Foto di Ansa Foto
Catania, uccide due donne e si suicida – Foto di Ansa Foto

Giornata di sangue a Riposto, comune confinante con Giarre e non lontano da Catania. Il bilancio finale è terribile: due donne uccise e il loro presunto killer che si è suicidato poco dopo, proprio di fronte alla caserma dei carabinieri.

Tutto è cominciato nelle prime ore del mattino, quando è stato ritrovato il cadavere di Carmelina Marino, 48enne e madre di due figli. Era all’interno della sua auto, sul lungomare a poca distanza dal locale Porto turistico. Secondo i primi accertamenti, sarebbe stata uccisa con un colpo di arma da fuoco alla testa probabilmente poco dopo essersi fermata per fare rifornimento.

Successivamente, nemneno due ore dopo, è stato ritrovata un’altra donna, la 50enne Santa Castorina. L’hanno vista in terra, in mezzo ad una pozza di sangue nella centralissima via Roma anche lei vicina alla propria macchina e si sono rivelati inutili i tentativi di rianimarla da parte del personale sanitario accorso sul posto.

Il terzo capitolo della storia si è consumato con il suicidio del presunto colpevole, Salvatore “Turi” La Motta, che si è sparato con la stessa pista, presumibilmente usata per i due delitti. La conferma è arrivata dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, all’agenzia di stampa Agi.

Catania, uccide due donne e si suicida: il fratello dell’omicida sta scontando 30 anni

Ancora da chiarire il motivo del gesto, con gli investigatori che stanno indagando sul movente e la dinamica del doppio delitto. La pista privilegiata al momento comunque resta quella del passionale. Infatti secondo le prime ricostruzioni, le donne sarebbero state parenti e almeno con una di loro (se non con entrambe) il killer avrebbe avuto una relazione.

Restano anche da chiarire eventuali complicità e per questo le telecamere di videosorveglianza della zona potrebbero essere utili agli inquirenti nel ricostruire il percorso dell’uomo. Per questo in giornata un uomo è stato sentito a lungo in caserma.

Gli inquirenti seguono la pista passionale - Foto di Ansa Foto
Gli inquirenti seguono la pista passionale – Foto di Ansa Foto

Ma chi era l’omicida? Salvatore La Motta, 63 anni, era molto conosciuto dalle cronache locali anche perché il fratello Benedetto, detto Benito, è in carcere per scontare 30 anni. Il 31 ottobre 2016 sempre a Riposto era stato ucciso con 16 coltellate alla gola e al torace il 27enne Dario Chiappone.