Sanremo, Menorello (Ditelo sui tetti) a iNews24: “Parole di Chiara Ferragni un buon suggerimento per Fedez”

Fedez a Sanremo - Foto di Ansa Foto
Fedez a Sanremo – Foto di Ansa Foto

L’esibizione di Fedez durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2023 ha scatenato polemiche sul testo del freestyle. Il rapper ha parlato dell’aborto in riferimento ad alcune parole della ministra Eugenia Roccella e anche del viceministro Galeazzo Bignami, che nel 2005, in occasione di un addio al celibato, ha indossato una camicia nera e una fascia delle SS al braccio. Fedez ha mostrato la sua foto e l’ha strappata. Al termine dell’esibizione ha specificato: “Il testo non era stato annunciato allo staff Rai, me ne assumo tutta la responsabilità”.

Ne abbiamo parlato con Domenico Menorello, coordinatore della rete Ditelo sui tetti, network di associazioni di impostazione cattolica, avvocato ed ex parlamentare di Scelta Civica. 

Il network sui tetti ha espresso solidarietà alla ministra Roccella, citata da Fedez nella frase “purtroppo l’aborto è un diritto sì, ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro”. Perché?
Perché si tratta di un attacco polemico. In quel “purtroppo” c’è una stizza che poi abbiamo visto anche in altri passaggi della performance di Fedez. La ministra Roccella non la merita. Peraltro ci sono delle inesattezze”;

Nella frase di Fedez?
La ministra Roccella il 25 agosto 2022 ha dichiarato che l’aborto non è un diritto. E Fedez dovrebbe documentarsi sul fatto che in Italia l’aborto non è un diritto. La stessa legge 194, che pure noi critichiamo, non autorizza in nessun caso a parlare di aborto come diritto. Peraltro in questo senso c’è anche la giurisprudenza della Corte Costituzionale. L’aborto è un qualcosa di più grave e con tutto il rispetto che si deve alle persone che lo vivono, non è un diritto. Quindi Fedez dice una cosa non esatta e in più si stigmatizza chi pensa che l’aborto non sia un diritto. Il punto quindi è: la libertà di pensiero giustamente valorizzata da Roberto Benigni la sera prima durante la lettura magistrale dell’articolo 21 della Costituzione, vale per tutti? Serve rispetto per chi la pensa diversamente e soprattutto per le autorità che non sono piegate al politically correct. In questo senso esprimiamo la nostra solidarietà alla ministra Roccella che è stata oggetto di uno stigma da parte di Fedez, errato sul fronte della cronaca e sbagliato sul piano del disprezzo manifestato per un pensiero del tutto legittimo verso chi pensa che la vita meriti più attenzione”;

Altra frase della polemica è stata quella nei confronti di Bignami: “Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il vice ministro vestito da Hitler”. Mentre in mano aveva la foto del viceministro, che poi ha strappato.
La mia posizione è rispettare il pensiero di Fedez, cosa che lui non ha fatto nei confronti di altri. Ma il pensiero libero non si traduce in un atto violento. È curioso che un artista con la capacità di condizionamento che ha nei confronti dei tanti che lo seguono, critichi un’immagine nazista dimenticando che si trattava di un momento goliardico durante un addio al celibato: è una strumentalità evidente. Soprattutto poi, ha strappato la foto, quindi la critica è diventata un atto che comunica aggressività. Non si può contrastare un pensiero liberticida com’è stato quello nazista con un atto aggressivo, perché le due cose non si distanziano molto. Non si può accettare che un artista strappi la foto di un’altra persona, perché questo comunica violenza e non appartiene alla libertà di pensiero su cui tutti ci siamo trovati uniti la sera prima ascoltando Roberto Benigni davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella”;

L’aggressività di cui parla è stata attribuita anche a Blanco, che durante l’esibizione nella prima serata ha distrutto le rose sul palco dell’Ariston, perché infastidito da un problema tecnico. Poi ha chiesto scusa.
Siamo vittime dell’esasperazione dello spettacolo e si perde il confine. Soprattutto si dimentica che quello che viene comunicato da un palco ha un impatto su milioni si persone. Penso che, come nel caso di Fedez, comunicare aggressività non sia di aiuto nella tv pubblica che dovrebbe essere più accorta”;

Cosa le è piaciuto del Festival di Sanremo fino a oggi?
Mi porto dentro le canzoni. Dimentichiamo che Sanremo è dedicato alla musica, invece spesso diventa un porto in cui buttiamo sfoghi generalizzati. E porto nel cuore un passaggio di Chiara Ferragni, quando dice: “Siamo scatole che contengono meraviglie, vanno aperte con cura”. Ecco: sembra un buon suggerimento per suo marito e anche a qualche altro artista”;

In conferenza stampa la coconduttrice della terza serata di Sanremo, Paola Egonu, ha dichiarato che l’Italia è un Paese razzista. È d’accordo?
Assolutamente no. Credo che in Italia ci siano molti più esempi di accoglienza e comunità familiari e di amicizia in cui c’è tanta solidarietà e voglia di imparare da culture diverse. Anche questa bollatura è frutto di un pregiudizio, forse per bucare l’attenzione. La stessa Egonu gode di tanta stima. In Italia c’è un’apertura umana e non c’è posto per il razzismo”.