Terremoto Siria e Turchia: cos’è il “rischio epidemia sismica”

Il fenomeno può durare a lungo nel tempo, per giorni, forse per mesi o anni.

Terremoto Siria e Turchia, si scava tra le macerie - Foto di Ansa Foto
Terremoto Siria e Turchia, si scava tra le macerie – Foto di Ansa Foto

Terremoto in Turchia e in Siria: aumenta di ora in ora il bilancio delle vittime e le scosse di assestamento sono ancora molto forti. Il freddo e il gelo complicano le operazioni dei soccorritori, si scava anche a mani nude. Il bilancio totale è di 4.890 morti.

I media turchi e la tragedia annunciata

Secondo l’ingegnere geofisico turco Övgün Ahmet Ercan, il sisma ha avuto una potenza di 130 bombe atomiche. I giornali turchi invece, riportano le parole di Naci Görür, sismologo, che da due anni avvisava di un possibile sisma nella provincia di Kahramanmaras. L’ultima volta, scrivono, è stato tre giorni fa, commentando un sisma di magnitudo 4 avvenuto nell’area di Osmaniye, un centinaio di chilometri a Ovest di Gazientep. In realtà, i terremoti non si possono prevedere, mentre il rischio sismico sì. 

La faglia dell’Anatolia orientale è la causa del terremoto in Turchia. Il suolo dell’Anatolia, come ha riferito Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv, si è spostato di almeno tre metri.

Terremoto Siria e Turchia: il “rischio sismico”

Il Corriere della Sera spiega che la lacerazione ha coinvolto un’area lunga 190 chilometri e larga 25, scuotendo il suolo e provocando una sequenza che ha raggiunto i picchi più intensi a distanza di 9 ore l’uno dall’altro.

La Terra ha però continuato a tremare con scosse che vanno dai 5 ai 6 gradi della scala Richter. Il Corriere riporta che in queste condizioni, anche a causa di scosse minori, ci sarebbe il “rischio epidemia sismica”. Significa che il fenomeno può durare a lungo nel tempo, per giorni, forse per mesi o anni. E non si interromperà fino a che l’energia accumulata non sarà liberata.