
La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul caso Donzelli-Delmastro, scoppiato nei giorni scorsi dopo le parole in Parlamento del vicepresidente del Copasir alla Camera.
L’indagine ruota attorno al reato di rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, come riporta La Repubblica. Secondo la ricostruzione dei giorni scorsi, la polemica è scoppiata dopo le informazioni rivelate da Giovanni Donzelli, che sarebbe stato “informato” dal collega di partito, coinquilino e sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.
Quest’ultimo avrebbe trasmesso al collega informazioni riservate contenute in una relazione dell’amministrazione penitenziaria sulle conversazioni in carcere tra Alfredo Cospito e boss della mafia sul tema dell’abolizione del 41bis. “Il 12 gennaio 2023 Cospito incontrava i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando che andavano a incoraggiarlo nella battaglia contro il 41bis. Allora voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi coi mafiosi. Lo voglio sapere in quest’Aula, oggi”. Queste le parole usate il 31 gennaio da Donzelli per attaccare il Pd.
Secondo Ansa, la Procura di Roma nei giorni scorsi ha sentito il capo del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria (Dap) del Ministero della Giustizia Giovanni Russo, come persona informata sui fatti. Sentiti anche l’ex capo del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria Mauro D’Amico e l’attuale direttore Augusto Zaccariello.
Caso Delmastro-Donzelli, Meloni: “Le informazioni erano già sui quotidiani”
“Mi pare che le informazioni sensibili utilizzate nel dibattito in Aula fossero già sui quotidiani e che non fossero coperte da segreto“, ha dichiarato la premier in un punto stampa a Milano.
E alla domanda se ci sia bisogno di dimissioni da parte di Donzelli e Delmastro, ha risposto: “Non c’è bisogno di dimissioni. La Procura fa il suo lavoro e vedremo cosa ci dirà. Il Ministero della Giustizia ha più volte detto che non erano documenti coperti da segreto. Erano a conoscenza di buona parte della stampa che già ne scriveva ampiamente da qualche giorno. Vedremo cosa dirà la Procura”.
Atti vandalici degli anarchici, la premier: “Non tutti hanno la stessa sensibilità”
Sugli atti vandalici da parte degli anarchici che solidarizzano con Alfredo Cospito, la premier ritiene che non ci sia stata la stessa sensibilità da parte delle varie parti politiche: “Mi pare che non tutti abbiano la stessa sensibilità. Ho letto ricostruzioni lunari: di fronte ad auto di funzionari dello Stato che saltano, il governo farebbe allarmismo su un pericolo che non esiste per giustificare in futuro provvedimenti di restrizione della libertà. Non so in quale film di fantascienza alcuni vivano. Penso che su alcune cose le istituzioni dovrebbero dire compattamente da che parte si deve stare e su questo ci sono sensibilità diverse. Questo non cambia la mia sensibilità e quella del governo: lo Stato non deve scendere a patti con chi lo minaccia. Questo vale per la mafia ieri e per gli anarchici oggi. Se gli anarchici pensano che facendo saltare le auto lo Stato indietreggi, non sarebbe un buon segnale”.