
Multe: stop all’adeguamento alla variazione Istat per i prossimi due anni. La misura contenuta nella manovra tenta di risolvere il problema dell’aumento delle contravvenzioni, a partire da gennaio 2023.
In considerazione della situazione economica, per gli anni 2023 e 2024, viene sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecunarie in misura uguale all’intera variazione accertata dall’Istat.
Senza questa misura, le violazioni del codice della strada avrebbero subito un aumento superiore al 10% a partire dal prossimo anno. L’articolo 195 infatti, prevede che l’entità delle multe venga aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, verificatasi negli anni precedenti.
Multe, la richiesta di Baldelli
Il problema era stato evidenziato da Simone Baldelli, ex deputato di Forza Italia ed ex presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui consumatori. “Di questi tempi è già difficile affrontare l’inflazione a due cifre – aveva twittato – Chiedo al governo e al Parlamento una norma per bloccare al più presto il sostanzioso aumento degli importi delle multe stradali previsto nelle prossime settimane”.
Le stime del Codacons
Favorevoli allo stop, erano anche le organizzazioni dei consumatori. Il Codacons ha calcolato le ripercussioni dei futuri rialzi per gli automobilisti, mentre Assoutenti ha parlato di ingiustizia a danno dei cittadini. “Con un aumento degli importi delle sanzioni nell’ordine dell’11%, la multa per il divieto di sosta salirebbe a 46 euro da gennaio 2023, con un rincaro di 4 euro; quella per l’uso del cellulare alla guida a 183 euro (+18 euro); la multa per accesso vietato alla ztl a 92 euro (+9 euro), mentre per il superamento dei limiti di velocità di oltre 60 km/h la mazzata raggiungerebbe i 938 euro (con un incremento di 93 euro rispetto agli attuali 845)”, questa la stima del Codacons.
L’appello di Assoutenti
Furio Truzzi di Assoutenti ha lanciato un appello: “In Italia i Comuni incassano ogni anno oltre 3 miliardi di euro grazie alle contravvenzioni, soldi che dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale, coinvolgendo i cittadini, ma che spesso finiscono per coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali. Ci aspettiamo che il governo Meloni blocchi qualsiasi rincaro che andrebbe ad unico vantaggio di operazioni di cassa. Piuttosto si dissuadano i cattivi comportamenti estendendo il sistema della patente a punti anche alle infrazioni minori”. La manovra ha accontentato le richieste.