
Un vero e proprio braccio di ferro è in corso tra il governo italiano e le Ong, dopo lo sbarco dei 144 migranti che hanno lasciato la nave Humanity 1. 35 sono rimasti a bordo. Mentre dalla Geo Barent, nave di soccorso di Medici Senza Frontiere, sono scese 357 persone e altre 215 sono rimaste a bordo.
Humanity 1, Salvini: “Bisogna stroncare il traffico”
Lo scontro è proprio su chi non può lasciare le imbarcazioni, come prevede il decreto del governo sui flussi migratori. Il livello di tensione è molto alto. A Non stop News su Rtl 102.5, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che “questi sono viaggi organizzati. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani”.
Ebeling: “Non possiamo lasciare il porto di Catania”
Il comandante della Humanity 1, battente bandiera tedesca, Joachim Ebeling, ha spiegato: “Ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania. Ma io non posso: dobbiamo provare una soluzione qui, perché sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale”.
Soumahoro: “Un pool di avvocati segue la posizione dei profughi”
Il confronto potrebbe arrivare in Tribunale. “Un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 25 profughi rimasti a bordo della Humanity 1. Non partiranno perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per far valere la legge del diritto internazionale”, ha annunciato Aboubakar Soumahoro, deputato della Camera di Verdi e Sinistra italiana.
Humanity 1, Msf: “Lo sbarco selettivo è illegale”
Per Medici senza Frontiere “un’operazione di soccorso si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro”. La Ong contesta che “lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo. Il governo dovrebbe prendere ogni misura necessaria per far sì che i sopravvissuti restino a bordo il minor tempo possibile, secondo quanto stabilito dalle linee guida per il trattamento delle persone soccorse in mare”.
L’incognita è cosa succederà alle navi delle Ong che, si rifiuteranno di lasciare le acque italiane con i migranti a bordo, nonostante le disposizioni del decreto e se interverrà la magistratura con indagini e sequestri.