Covid, Fondazione Gimbe: “Decessi in crescita, accelerare con quarta dose”

Il presidente Nino Cartabellotta: "Esistono reali motivi di preoccupazione. L'occupazione dei posti letto in ospedale è destinata ad aumentare nelle prossime settimane."

L’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana che va dal 29 giugno al 5 luglio, segna un aumento in tutti i parametri della pandemia Covid-19. Il totale ufficiale dei casi sale a 595.349 contro i 384.093 della scorsa settimana. I decessi sono 464, a fronte dei 392 censiti fino al 29 giugno. Le persone attualmente positive sfondano il milione. In totale: 1.087.272 contro i 773.450 registrati appena sette giorni fa. In crescita anche i ricoveri (8.003 contro i 6.035 di fine giugno) e le terapie intensive, salite a 323 dalle 237 che erano.

Aumentano decessi, ricoveri e isolamenti domiciliari

Ecco il dettaglio di tutti i parametri registrati dalla fondazione diretta da Nino Cartabellotta: Decessi: 464 (+18,4%), di cui 27 riferiti a periodi precedenti; Terapia intensiva: +86 (+36,3%); Ricoverati con sintomi: +1.968 (+32,6%); Isolamento domiciliare: +311.768 (+40,6%); Nuovi casi: 595.349 (+55%); Casi attualmente positivi: +313.822 (+40,6%). Il segno più, come detto, è presente in tutti i dati e segna la variazione in crescendo esponenziale di questa nuova ondata estiva.

Aumentano anche i tamponi

Ad aumentare sono anche i tamponi totali effettuati sulla popolazione: +33,3% rispetto alla settimana precedente. Nel dettaglio: da 1.613.954 fino al 29 giugno, si è passati ai 2.152.065 riferiti al 5 luglio. L’aumento è stato del 38,5% sui tamponi rapidi e dell’11,3% su quelli molecolari. Il presidente Cartabellotta commenta così i dati: “Per la terza settimana consecutiva supera il 50%, con un tempo di raddoppio dei casi di circa 10 giorni. Nella settimana 29 giugno-5 luglio i nuovi casi si attestano oltre quota 595 mila, con una media mobile a 7 giorni che supera gli 85 mila casi al giorno”.

Cartabellotta (Gimbe): “Esistono reali motivi di preoccupazione”

“Anche se siamo ancora molto lontani – continua Cartabellotta – da situazioni di grave sovraccarico ospedaliero, esistono reali motivi di preoccupazione. Innanzitutto, l’occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane, in un periodo in cui tra ferie estive e assenze per isolamento il personale sanitario è numericamente ridotto, con conseguente peggioramento della qualità dell’assistenza e aumento dello stress su chi è in servizio. In secondo luogo, la maggior parte dei ricoveri in area medica riguarda pazienti anziani con patologie multiple, nelle quali il COVID peggiora un equilibrio di salute già instabile. Infine, il progressivo sovraccarico ospedaliero porta a rimandare prestazioni chirurgiche e visite specialistiche non urgenti, alimentando quelle liste di attesa che le Regioni – nonostante quasi un miliardo di euro stanziato dal Governo – non sono ancora riuscite a recuperare con buona pace dei pazienti bloccati in un limbo di cui si fatica a intravedere la fine”.