Assegno unico 2022, altri soldi per gli italiani a maggio: chi li percepirà

Assegno unico 2022, altri soldi per gli italiani a maggio: chi li percepirà. Tutti i dettagli dell’iniziativa studiata dal Governo

I fondi sono previsti per le famiglie con figli a carico, fino al 21° anno di età e sono distribuiti in base al proprio reddito. Anche per questo mese l’esecutivo ha stanziato un budget sostanzioso

Assegno unico 2022
Assegno unico 2022 (Foto: Facebook)

Nonostante qualche ritardo nei pagamenti e alcuni problemi tecnici l’assegno unico è ormai in vigore da alcuni mesi per tutte le famiglie italiane. Un sostegno ai nuclei che presentano condizioni finanziarie più svantaggiate e hanno bisogno di un aiuto per accudire i propri figli. Secondo quanto riferito dall’Inps, i pagamenti di aprile sono giunti a conclusione, mentre le 600mila domande ancora in corso, verranno liquidate entro la fine di maggio. Se consideriamo il lasso di tempo che va dall’inizio dell’anno ad oggi, in circa quattro mesi di tempo sono giunte 7,6 milioni di domande per il bonus, per un totale di 11 milioni di figli. Poichè ci sono stati dei tentativi di truffa anche in questo specifico settore, l’Istituto ha richiesto una documentazione aggiuntiva da presentare e questo ha rallentato alcuni pagamenti.

In genere i pagamenti vengono saldati in circa 6 giorni come è accaduto lo scorso mese di aprile per la maggioranza delle persone.

Assegno unico 2022, altri soldi per gli italiani a maggio: ci sono circa 600mila domande pendenti

Assegno unico, l'Inps fa chiarezza
Inps, assegno unico: chi può ottenere il beneficio economico (Foto Inps)

La spesa complessiva che l’esecutivo ha messo sul piatto finora è di 15,12 miliardi di euro, compresa la quota destinata a questo mese di maggio.

Le richieste pendenti verranno saldate non in una data precisa, visto che come ricorda sempre l’Inps, ogni mese vanno tenute presenti anche le indicazioni centrali provenienti dalla Banca d’Italia. Una richiesta di integrazione di documenti è avvenuta all’1% delle sottoscrizioni, e questo ha rallentato quel particolare filone di pagamenti.

Normalmente ad essere leggermente più complicate sono le richieste per figli con sentenze di affido. Può capitare che, tra i documenti richiesti per l’integrazione, ci sia l’Isee. L’assenza di quest’ultimo non blocca l’erogazione ma la riduce alla fascia minima, ovvero 50 euro per ogni figlio a carico. Si può volendo anche in un secondo momento, una volta presentata la parte mancante di documentazione, richiedere la differenza spettante con la propria fascia di reddito.