
“Lo dico chiaramente: mettiamo da parte la storia del 2018. Io non c’ero ma penso che quel passaggio del 2018 abbia distrutto la possibilità di costruire una sinistra vincente”. Sono le parole di Enrico Letta al congresso di Articolo 1, ricordando la scissione del Pd ai tempi di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva non è stato invitato a partecipare.
“Dobbiamo mettere da parte le reciproche convenienze, nessuno è qui per fare un pezzettino piccolo ma per portare qualcosa di grande al nostro Paese. La storia ci chiama per un governo di sinistra, di centrosinistra, progressista al Paese”.
Il leader del Pd aggiunge “l’invito è che questo percorso porti in autunno a una discussione tra di noi che faccia sì che mettiamo da parte completamente la storia del 2018″.
Letta al congresso di Articolo 1: “Destra non è cambiata, solo travaso di voti”
“Il voto del prossimo anno penso che sarà tra destra e sinistra, e sarà diverso da quello francese perché in Italia c’è una destra italiana che non è cambiata da dieci anni. I cambiamenti sono avvenuti dalla nostra parte. Il progetto politico per il 2022 non è quello del 2013. La sfida è comunque costruire una capacità vera di essere competitivi con una destra che altrimenti vincerà. Ma abbiamo capito che serve un lavoro che tiene insieme ed evita i personalismi, che tenta di unire, non di dividere”, ancora Letta.
Speranza a Letta: “Se si fa la sinistra, noi ci siamo”
“Lo abbiamo già detto nelle nostre campagne e lo ribadiamo oggi: se si fa la sinistra, che serve all’Italia e all’Europa, noi ci siamo. Noi ci siamo”. Lo ha sottolineato Roberto Speranza, rispondendo al segretario del Pd Enrico Letta. “Le Agorà democratiche, a cui stiamo partecipando, rappresentano sicuramente un momento utile di confronto e coinvolgimento di forze ed energie importanti nel tragitto di costruzione di un centrosinistra nuovo”.
La legge elettorale
“Non sono contrario ad una discussione sulla legge elettorale, tutt’altro visto che quella attuale è la peggiore che si possa immaginare. È fondamentale – aggiunge Letta – che alle prossime elezioni si riesca a recuperare il rapporto tra eletti ed elettori”.
Le elezioni in Francia: se vince Le Pen è la fine dell’Europa
“Se vincesse Marine Le Pen finirebbe l’Europa. Vladimir Putin avrebbe vinto e le forze di destra populiste del suo Paese avrebbero una spinta unica e fondamentale. Siamo quindi interessati a questo voto”, dice Enrico Letta sulle presidenziali francesi, il cui ballottaggio si terrà domani, domenica 24 aprile.
Di Maio: “Rafforzare alleanza progressista anche alle comunali”
“Dobbiamo rafforza il più possibile questa alleanza anche a livello delle elezioni comunali. Cerchiamo di lavorare il più possibile insieme affinché questa coalizione possa rafforzarsi sempre di più nelle esperienze dei nostri amministratori locali”. Così Luigi Di Maio al congresso di Articolo 1. “È chiaro che anche a livello nazionale la coalizione progressista deve continuare a crescere e a rafforzarsi, come sta facendo nel governo Draghi. Credo che Articolo 1, Movimento 5 Stelle e Pd siano protagonisti assoluti di questa coalizione”. Poi, il ministro degli Esteri, rivolto al ministro della Salute Speranza, afferma: “Possiamo condividere molti dei temi che hai affrontato nella tua relazione”.
Calenda contro i 5S: “Non capisco come si fa a stare con uno che ha fatto i dl sicurezza e non sa scegliere tra Le Pen e Macron”
“Io non riesco a capire come si fa a stare con uno che ha fatto i dl sicurezza, che non sa scegliere tra Macron e Le Pen”. È duro Carlo Calenda al Congresso di Articolo 1 nei confronti del Movimento 5 Stelle, mentre si rivolge a Letta e a Speranza. “Io penso che ci sarà un tempo dopo le elezioni, che spero saranno con un sistema proporzionale a soglia alta, per parlarsi, e spero che si riconosca la differenza senza fare come si è fatto a Roma che mi avete detto che ero di destra mentre ho appoggiato Roberto Gualtieri al secondo turno e Virginia Raggi invece la stiamo ancora aspettando”. E ancora: “Attenti a non cadere nelle braccia del populismo che è sempre stato la morte per la sinistra. Io sono sicuro che Letta e Speranza ne siano consapevoli”.