Pressione ospedaliera, Leoni (FNOMCeO): “Se Super Green pass non funziona, la soluzione è chiudere”

"La soluzione è chiudere. In attesa di avere una riduzione dei contagi per effetto delle misure del governo. Ma intanto serve un lockdown old style nei posti più critici. Si fa un reset e si riparte. Quindici/venti giorni, ma una botta al virus serve per dare respiro agli ospedali”.

Giovanni Leoni
Giovanni Leoni

I dati ci dicono che c’è un aumento progressivo di contagiati e di ricoveri negli ospedali. Un vaccinato su 23 è vaccinato in terapia intensiva. In sub intensiva il rapporto è di 1 a 172. A questo punto, la situazione è critica e bisognerà intervenire, soprattutto in alcune aree del Paese che hanno un contagi logaritmico, se non geometrico. Per esempio il Veneto, che è la regione che conosco meglio. Al 15 novembre c’era un aumento di 500 positivi al giorno. Al 15 dicembre ce n’erano 5mila, a fine dicembre, sono arrivati a 14 mila. Oggi sono 21mila positivi al giorno. E di tutti questi positivi, c’è chi finisce in ospedale, in terapia intensiva o sub intensiva. La situazione è disastrosa”. Così Giovanni Leoni, vicepresidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, ai microfoni di Free.it.

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“Vediamo quali saranno di effetti del Super Green pass”

La Federazione chiede “il super Green pass rafforzato, vediamo quali saranno gli effetti nell’immediato. Se però, non ci sarà una flessione nel numero dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva di qui a 10 giorni, bisognerà ricorrere di nuovo al lockdown. Mirato, forse in determinate aree, in determinate regioni più in affanno. Serve un modello Vo’ Euganeo. E’ un sistema collaudato che consente l’interruzione della catena di contagio”.

“L’alternativa è chiudere”

Insomma, un ritorno al lockdown: “Lo so che è una prospettiva molto amara, però, è sicuramente in sistema efficace. Poi si può progressivamente aprire tutto, puntando sul Green pass con un assoluto controllo periferico. L’obiettivo è di rallentare il contagio è l’unico modo. Attualmente siamo sul 50 e 50 per quanto riguarda la presenza della variante Delta e Omicron. E poi ce n’è una terza che gira. Se è vero che la Omicron è leggera per i vaccinati terza dose, per quanto riguarda la Delta, la problematica che si sviluppa è più importante”.

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A creare l’affanno “ora come ora ci sono ancora troppi non vaccinati e questi 6-7 milioni senza dosi creano la pressione sugli ospedali, con un conseguente blocco anche delle attività chirurgiche. La situazione  è sostenibile ancora per pochi giorni. Non solo per i posti, ma anche per la pressione sul personale”. Leoni conclude: “La soluzione è chiudere. In attesa di avere una riduzione dei contagi per effetto delle misure del governo. Ma intanto serve un lockdown old style nei posti più critici. Si fa un reset e si riparte. Quindici/venti giorni, ma una botta al virus serve per dare respiro agli ospedali”.