
Professore, ieri abbiamo toccato il nuovo record di quasi 100mila contagi in 24 ore. Dal punto di vista epidemiologico, quanto dobbiamo preoccuparci?
“Fino a questo momento il sistema sanitario sta tenendo, per quanto inizi ad essere in affanno e a subire una certa pressione. Credo che purtroppo dovremo aspettarci ancora un ulteriore incremento almeno fino a dopo le festività, perché tra i vari viaggi, baci, abbracci e la riapertura delle scuole, probabilmente raggiungeremo il picco della diffusione e arriveremo ben oltre i 100mila contagi”
Colpa della variante omicron?
“Diciamo che anche se la variante Omicron al momento sta facendo registrare casi meno gravi o lievi soprattutto nei vaccinati, la situazione potrebbe comunque essere impegnativa e necessitare una grande attenzione e responsabilità da parte di tutti, oltre ad altri interventi mirati come quello del lockdown per i non vaccinati”
A proposito, sono ancora quasi 7 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino.
“Ed è un problema, perché per loro l’incremento del rischio causato dalla possibilità di infezione è molto più alto”
In questi giorni hanno fatto molto discutere le lunghe file che si sono create fuori dalle farmacie per cercare di sottoporsi ai tamponi dell’ultima ora. Secondo lei era una situazione prevedibile, e quindi evitabile in qualche modo?
“Probabilmente si poteva cercare di fare qualcosa di più, anche se non ci si immaginava una tale crisi legata sia all’alto numero dei contagi che all’incremento della richiesta di tamponi in concomitanza delle festività. Purtroppo questa combinazione ha fatto precipitare l’organizzazione e ora si sta cercando in qualche modo di governare l’incremento”
Quarantena e Super Green Pass, la decisione del governo

È d’accordo con la decisione assunta ieri dal governo di eliminare la quarantena per i vaccinati?
“Si tratta di un compromesso tra un certo livello di rischio e la necessita di non bloccare il Paese, d’altronde è molto difficile riuscire a stare al passo con una malattia cosi diffusiva. È chiaro che stiamo parlando di un allargamento delle maglie e quindi è assolutamente necessario rilanciare un’esigenza di responsabilità da parte di tutti. Prima con l’influenza eravamo abituati ad imbottirci di tachipirina, per poi andare a lavorare e portare i figli all’asilo, mentre ora c’è bisogno di avere un livello di allerta superiore. Dobbiamo imparare a comportarci come facevano i turisti asiatici fino a qualche anno fa, prima dello scoppio della pandemia, quando già giravano con le mascherine per evitare possibili contagi”
Alla fine, nonostante la richiesta di numerosi governatori di regione, il super green pass non è stato esteso ai posti di lavoro. Sarebbe stata una misura necessaria secondo lei?
“Sarebbe stato molto utile, anzi direi che l‘estensione del super green pass e l’obbligo vaccinale in questo momento sarebbero degli strumenti fondamentali”
In molti lamentano il fatto che il tracciamento sia saltato, si poteva investire di più da questo punto di vista magari ampliando il personale adibito allo screening?
“Non con questo livello di contagio. Ci sarebbe voluto un sistema sul modello cinese per poter controllare questi numeri, quindi per noi una qualcosa di impossibile da replicare”
Lo stesso discorso vale per il sequenziamento del virus?
“Sul sequenziamento diciamo che forse si poteva fare qualcosa di più”
Domani in occasione del consueto cenone di Capodanno quali misure di prevenzione sarà bene adottare?
“Dobbiamo avere tutti un grande buonsenso, tenere il più possibile la mascherina ed evitare eccessivi assembramenti e situazioni di potenziale rischio, soprattutto in presenza di parenti fragili”
Sarà necessario anche fare il tampone, sempre che si riesca a prenotarlo?
“Se ci si riesce… sarebbe meglio”