Green pass, Bassetti a iNews24: “Mi arrivano denunce di tamponi mai eseguiti ma con responso negativo”

“Va bene che il ristoratore o l’organizzatore di un evento controllino, ma poi ci vuole più rigidità da parte della forza pubblica, cosa che non ho mai visto fare", sostiene l'infettivologo.

Matteo Bassetti
Matteo Bassetti (photo screenshot da Instagram)

In alcuni casi i tamponi non vengono eseguiti e viene già direttamente dato un responso negativo”. Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico di Genova, ritiene che vadano aumentati i controlli nei centri dei tamponi e sul Green pass.

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Cosa non vedono i test rapidi, tanto da non considerarli sicuri per ottenere il Green pass?
Dico da sempre che i test antigienici non sono affidabili se non sono fatti “a fresco”. Hanno un limite intrinseco: possono dare un esito negativo quando il soggetto è positivo. La loro sensibilità arriva al 50-60%. Nel restante 40-50% dei casi può dare un esito diverso dalla realtà. Il test rapido ha significato quindi quando fatto “a fresco” ovvero per dare una fotografia del momento, per le ore immediatamente successive. Può aver senso se fatto prima dell’ingresso in discoteca o di un concerto, oppure prima di andare al ristorante. Se fatto due giorni prima invece, nel frattempo potrebbe essere successa qualsiasi cosa. Lo stesso vale per il test molecolare. Questo, fatto tre giorni prima, apre una finestra troppo ampia di insicurezza. Questi test hanno un senso quando sono eseguiti nelle 24 ore precedenti o addirittura al momento. Mi auguro che la situazione dei tamponi vada rivista. Anche perché con il Green pass abbiamo creato un tamponificio che qualche volta non è neanche fatto così bene”;

Cosa intende dire?
In alcuni casi i tamponi non vengono eseguiti e viene già direttamente dato un responso negativo”;

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Come lo sa?
Ho ricevuto denunce da parte di colleghi e anche di cittadini. In alcuni centri il tampone non verrebbe fatto o non verrebbe fatto in modo rigoroso, nel senso che il tamponcino viene appena appoggiato sulla narice. Il alcuni casi addirittura non viene neppure eseguito. Credo che servano più controlli, mi pare che ce ne siano pochi sul Green pass”;

Cosa andrebbe migliorato secondo lei?
Va bene che il ristoratore o l’organizzatore di un evento controllino, ma poi ci vuole più rigidità da parte della forza pubblica, cosa che non ho mai visto fare. Il Green pass dovrebbe essere incrociato con il documento di identità e i Nas dovrebbero effettuare più controlli random nei centri dove si effettuano i tamponi”;

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È d’accordo con le nuove regole del Green pass?
Credo che dovrebbero esserci due tipi di Green pass. Uno è quello standard che permette di lavorare o prendere i mezzi pubblici e può essere ottenuto con il tampone, accorciando per il tempo ed evitando che quello molecolare sia di due giorni prima o il rapido del giorno prima. Il secondo invece, è quello che potremmo chiamare 2G e dovrebbe essere rilasciato a guariti e vaccinati per tutte le arrivata ludiche e ricreative: ristoranti, bar, cinema, stadi, concerti, sci, palestre, discoteche. Tutte attività queste, che dovrebbero svolgere solo vaccinati e guariti”;

Il virus verrà debellato, secondo lei?
Il Sars-CoV-2 sta circolando molto. Credo che durante questo autunno-inverno, chi non è ancora stato colpito dal virus e non è vaccinato, purtroppo verrà infettato. Quindi arriveremo in primavera che tra infettati e immunizzati dalla malattia naturale, saremo vicini al 95%. A questo punto avremo un’immunità stabile. Non arriveremo ai contagi zero, ma assisteremo a una sorta di convivenza con un virus depotenziato”;

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Si arriverà quindi, alla cosiddetta immunità di gregge?
È stato sbagliato parlare di immunità di gregge di fronte a un virus respiratorio. Più che altro la chiamerei immunità di sicurezza, perché diventerà ampia”;

Un guarito che si reinfetta ha la possibilità di reinfettassi gravemente?
Un malato di malattia naturale ha una capacità bassa di reiezione che dura 8-10 mesi, in alcuni casi anche 15 mesi. In alcuni casi la malattia è ritornata in modo leggermente impegnativa, quindi l’immunizzazione non dura così a lungo. L’immunità naturale deve quindi essere supportata dal vaccino”.