Abrignani (Cts) a iNews24: “Apertura scuole, un rischio calcolato. Entro maggio 12 milioni di vaccinati”

Il prof. Sergio Abrignani, membro del Cts in qualità di rappresentante indicato dalla Conferenza delle regioni e province autonome, analizza i dati della curva epidemiologica: “Fase stazionaria, ma situazione ancora difficile”. Evita le polemiche relative alle misure di contenimento, mentre esprime un giudizio positivo sulla campagna vaccinale: “Aprile e maggio, saranno mesi importanti per uscire da questo incubo”

Sergio Abrignani (Fb Università degli Studi di Milano)

Anche ieri il bollettino ha registrato 23.649 contagi e 501 decessi. Lei come giudica l’andamento epidemiologico nel nostro Paese ?

“È una fase stazionaria in un momento purtroppo ancora drammatico, la curva non sta più salendo, ma è ferma ad un livello preoccupante”

Ci sono anche dei dati positivi, l’Rt nazionale è tornato sotto l’1 e anche l’incidenza è in calo.

“È un buon segno, ma non è sufficiente visto che abbiamo ancora un numero elevatissimo di infezioni. Abbiamo una letalità del 1,5-2%,  questo vuol dire i 24.000 contagi di ieri, tra quindici venti giorni saranno 400-500 morti. É una situazione ancora difficile, ma con i vaccini sarà risolvibile”

Le chiusure di aprile e le polemiche della Lega

Matteo Salvini (Getty Images)

 I provvedimenti e le restrizioni del mese di aprile saranno sufficienti secondo lei ad arginare i contagi?

“Daranno una mano alla campagna vaccinale, che è l’unica cosa che ci porterà fuori da questo incubo. I vaccini stanno arrivando ed è probabile che, in un mese e mezzo o due, vaccineremo almeno 12-13 milioni di persone tra le fasce più a rischio, che attualmente contribuiscono al 96% dei morti”

La Lega non ha gradito l’estensione delle chiusure per tutto il mese di aprile,  un commento a riguardo?

“Sono decisioni politiche e preferisco non commentare la politica”

La riapertura delle scuole e il potenziamento della campagna vaccinale

vaccini, arriva nuovo rifornimento
Vaccini, arriva nuovo rifornimento in Italia (Foto: Getty)

Da dopo Pasqua le scuole, fino alla prima media, saranno aperte anche in zona rossa. Possiamo davvero permettercelo o è un rischio che dobbiamo correre?

“È un rischio calcolato. Sapendo che il rischio zero non esiste, si valutano sempre rischi e benefici. Il beneficio in questo caso è evitare che i nostri ragazzi sprofondino in situazioni inaccettabili come l’assenza scolastica prolungata. Come hanno giustamente detto sia Draghi che Brusaferro, avevamo un gettone da giocarci e l’abbiamo giocato sulla scuola”

Come giudica fino a questo momento i risultati della campagna vaccinale, c’è stato il cambio di passo annunciato dal generale Figliuolo?

“Direi di sì. Siamo a 11 milioni di somministrazioni, già 3,5 milioni di persone hanno ricevuto entrambe le dosi e altri 8 ne hanno ricevuto almeno una. Abbiamo toccato il record di 285.000 vaccinazioni in un giorno e l’obiettivo è di arrivare, in due settimane, a 500.000 giornaliere. Ricordiamoci anche che in questo primo trimestre sono mancati i vaccini, dovevamo avere 28 milioni e ne abbiamo ricevuti solo 14. Aprile e maggio, dal punto di vista vaccinale, saranno mesi importanti e probabilmente molto interessanti perché ci permetteranno di uscire finalmente da questo incubo, come d’altronde sta dimostrando già in questi giorni l’Inghilterra”