Vaccino Covid e fake news, tutte le risposte dell’ISS

Vaccino Covid e fake news, l’Istituto superiore di sanità ha pubblicato una serie di domande e risposte per togliere ogni dubbio

Vaccino Covid, tutte le smentite dell’ISS (Getty Images)

Vaccinarsi è importante, essere correttamente informati anche. Per questo ora che il vaccino prodotto dalla Pfizer è arrivato in Italia e sono cominciate le prime iniezioni per il V-Day, è partita anche la campagna informativa. Tante le voci, ma una su tutte: quella dell’Istituto superiore di sanità che sul suo sito ha pubblicato una serie di domande e risposte sull’argomento.

Una serie di Faq che servono per chiarire tutti i dubbi su eventuali rischi per la salute e sulle modalità di somministrazione, ma anche questioni di ordine pratico. Vediamo le principali domande e risposte.

In Italia i vaccini contro Sars-CoV-2 non arriveranno mai perché non sono stati ancora acquistati

FALSO  L’Italia è stata tra i primi Paesi al mondo a opzionare le quantità di vaccini necessarie per la somministrazione a tutta la popolazione. L’Italia infatti con Francia, Germania e Olanda è stata tra i primi Paesi a firmare tutti i contratti formalizzati dalla Ue per l’acquisizione di vaccini. L’avvio delle vaccinazioni in Italia è subordinato all’approvazione delle Autorità competenti per il loro impiego. Attualmente è stato autorizzato il vaccino a RNA prodotto da Pfizer BioNTech

I vaccini costano tanto, potranno vaccinarsi solo i ricchi

FALSO I vaccini in Italia saranno resi disponibili gratuitamente per tutti i cittadini, a partire dalle categorie individuate come prioritarie. La vaccinazione, seppur con tempi diversi, sarà offerta a tutti.

I vaccini anti Sars-CoV-2 sono stati preparati troppo in fretta e non sono sicuri

FALSO I vaccini sono approvati dalle Autorità competenti solo dopo averne verificato i requisiti di qualità e sicurezza. L’Ema, l’Agenzia europea per i farmaci, ha approvato oggi il primo vaccino contro SARS-Cov-2.

In Italia i vaccini contro Sars-CoV-2 non arriveranno mai perché non sono stati ancora acquistati

FALSO L’Italia è stata tra i primi Paesi al mondo a opzionare le quantità di vaccini necessarie per la somministrazione a tutta la popolazione. L’Italia infatti con Francia, Germania ed Olanda è stata tra i primi Paesi a firmare tutti i contratti formalizzati dalla UE per l’acquisizione di vaccini. L’avvio delle vaccinazioni in Italia è subordinato all’approvazione delle Autorità competenti per il loro impiego. Attualmente è stato autorizzato il vaccino a RNA prodotto da Pfizer BioNTech.

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Vaccini Covid, le principali risposte dell’Iss alle Faq che circondano il loro arrivo in Italia

Il vaccino Pfizer è arrivato in Italia (Getty Images)

Ma nelle Faq dell’Istituto superiore di sanità ci sono anche questioni di carattere prettamente scientifico.

Il vaccino a RNA è pericoloso perché modifica il codice genetico

FALSO Il compito dell’mRNA è solo quello di trasportare le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula, per questo si chiama “messaggero”. In questo caso l’RNA trasporta le istruzioni per la produzione della proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule, la proteina denominata Spike. L’organismo grazie alla vaccinazione produce anticorpi specifici prima di venire in contatto con il virus e si immunizza contro di esso.

Il vaccino è inutile perché l’immunità dura solo poche settimane

FALSO La protezione indotta dai vaccini, sulla base dei dati emersi durante le sperimentazioni, durerà alcuni mesi. Solo quando il vaccino sarà somministrato a larghe fasce di popolazione sarà possibile verificare se l’immunità durerà un anno, come accade con l’influenza, più anni, come accade con la vaccinazione antipneumococcica o se sarà necessario sottoporsi a richiami

Dopo la vaccinazione potrò finalmente evitare di indossare la mascherina e potrò incontrare parenti e amici in libertà

FALSO Anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione bisognerà continuare a osservare misure di protezione nei confronti degli altri, come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani. Ciò sarà necessario finché i dati sull’immunizzazione non mostreranno con certezza che oltre a proteggere sé stessi il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus ad altri.