
La senatrice del M5s, Barbara Lezzi, attacca Matteo Renzi per le minacce al governo: “È sempre stato un bluff” – e preme affinché l’esecutivo non ceda alle richieste di Italia Viva- “Se si tornasse al voto, loro sparirebbero”. Nessuna apertura nemmeno sull’ipotesi di un rimpasto: “Il Conte-bis non si tocca”, mentre su Virginia Raggi e la corsa al Campidoglio non ha dubbi: “È lei la nostra candidata”
Senatrice, al termine dell’incontro di oggi tra la delegazione di Italia Viva e il presidente Conte, la ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova ha dichiarato che “qualche passo in avanti è stato fatto”. Un segnale di distensione che, dopo le minacce e le tensioni dei giorni precedenti, allontana lo spettro della crisi di governo?
“Ma quale crisi? Sinceramente ho sempre pensato che Renzi stesse bluffando, anche perché sa bene di non avere nel Paese i numeri che invece può sfruttare in parlamento. Quello che a lui interessa è solo avere più potere e ottenere altri incarichi nel prossimo giro sulle nomine di stato, ecco perché ho sempre consigliato al M5s di non cedere nemmeno di un millimetro alle pretese di Renzi e Bellanova”
Le tensioni con Renzi e Italia Viva

Quindi lei non ha mai creduto al rischio di una possibile crisi di governo?
“No e non credo nemmeno che i suoi parlamentari lo avrebbero veramente seguito in questo suicidio politico. Se si tornasse al voto Italia Viva scomparirebbe, Renzi questo lo sa, ecco perché non può far paura. È uno di quei politici che va gestito e mai assecondato. Se facessimo il suo gioco invece, allora sì che rischieremmo di cadere, perché il suo è un gioco fasullo”
Da come ne parla, nonostante sia un suo alleato di governo, sembra già prevedere che questo non sarà l’ultimo tentativo di Renzi di tenere sotto scacco la maggioranza.
“Renzi è imprevedibile e cercherà sempre di alzare la posta in palio pur di ottenere di più. È famelico e assetato di potere, gli interessa solo questo. Sono certa che lo rifarà e il presidente Conte dovrà esse bravo a gestire la situazione senza far perdere tempo al Paese”
Il premier Conte e la cabina di regia per il Recovery

E fino adesso il comportamento adottato dal premier come le è sembrato?
“Conte è un mediatore tra le parti ed è giusto che ascolti tutti come è doveroso per il suo ruolo, ma deve anche saper pesare la provenienza di queste istanze, valutarne l’utilità per i cittadini e saper scoprire i bluff… e fino a questo momento mi pare lo stia facendo molto bene “
Lei quindi non riscontra nessuna criticità nella proposta del premier sulla cabina di regia per gestire i fondi del Recovery?
“Conte non ha mai detto di voler escludere il parlamento o di non voler coinvolgerlo, ecco perché mi sembra strano tutto il clamore che si è creato intorno a questa proposta. Se poi si fosse trattato di dover discutere nel merito per migliorarla, allora non ci sarebbero stati problemi, ma non si tratta di questo, bensì della volontà di Italia Viva di ottenere più potere nel gestire la spesa di questi fondi. Una richiesta eccessiva per un partito che ha il 3% nei sondaggi e che pur di ottenere ciò che vuole arriva a minacciare il governo e il Paese”
È in quest’ottica che sia voi del M5s che il Pd vi siete sempre opposti con fermezza all’ipotesi di un rimpasto di governo, dire no al rimpasto vuol dire no a Renzi?
“Perché anche quello del rimpasto in realtà è un gioco politico mirato ad ottenere una poltroncina in più. Il governo va bene così, il Conte-bis non si tocca. Ogni volta che si sostituisce un ministro, e lo dico per esperienza, si perde del tempo prezioso, non si diventa operativi dal giorno del giuramento e noi questo ora non possiamo permettercelo in nessun settore di competenza ministeriale. Come governo credo che in questo momento dovremmo avere cose ben più importanti da discutere e da portare avanti”
La ricandidatura di Virginia Raggi

Usciamo dal nazionale, due giorni fa lei è stata tra i primi a congratularsi con la sindaca Raggi per l’assoluzione nel processo d’appello che la vedeva imputata per la nomina di Renato Marra. Quest’assoluzione può essere la spinta che serviva alla sindaca uscente per rafforzare la sua ricandidatura anche all’interno del M5s?
“Non le ho fatto i complimenti solo dopo l’assoluzione, ma dal giorno prima. Conosco molto bene il lavoro svolto a Roma da Virginia Raggi e so anche come erano ridotti i conti pubblici che ha ereditato dai suoi predecessori. Lei in questi anni non ha prodotto un euro ulteriore di debito, nonostante le tante opere pubbliche realizzate per migliorare la città. Personalmente non ho mai avuto dubbi sul fatto che Virginia dovesse essere ancora una volta la candidata del Movimento, anche perché non ha fatto altro che rispondere al mandato che i cittadini le avevano dato 4 anni e mezzo fa. Il Movimento non può prescindere da Virginia Raggi, è lei la nostra candidata”