Tiziana Cantone, la madre a iNews24: “Sulla morte di mia figlia ancora tanti misteri”

Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, trovata morta il 13 settembre 2016 nella tavernetta della casa di famiglia a Mugnano, si è espressa ai microfoni di Inews24, alla luce delle diciannove anomalie riscontrate dai professionisti dell'Emme-Team.

Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, trovata morta il 13 settembre 2016 nella tavernetta della casa di famiglia a Mugnano di Napoli, si è espressa ai microfoni di Inews24, alla luce della notizie delle diciannove anomalie riscontrate dai professionisti dell’Emme-Team, un gruppo di studi legali impegnato contro il Revenge Porn. La loro ricerca ha convinto la Procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco, a percorrere un nuovo filone di indagine ipotizzando il reato di frode processuale, per ora a carico di ignoti. I dati contenuti nell’iPhone e nell’Ipad di Tiziana Cantone, secondo i legali, sarebbero stati manomessi, compromettendo la bontà delle indagini e impedendo così di scoprire la verità sulla morte della trentunenne.

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Tiziana Cantone: il mistero dei dati scomparsi

Secondo l’Emme-Team, sarebbe stata cancellata l’intera cronologia dell’Ipad, ma anche i dati come foto, video e audio
Era stata sequestrata una scheda Vodafone insieme all’iPhone e ne hanno restituita una bianca (o vuota ndr) e non quella indicata nei documenti della polizia giudiziaria. Quando ho provato a usarla, non riuscivo ad accedere. Non ci sono più molte foto, la rubrica, non esiste quasi più niente, eppure mia figlia utilizzava quello smartphone da tanti anni. Questa cosa è molto grave e con la perizia tecnica si è risaliti a tutto”;

Maria Teresa Giglio alla presentazione del libro "Uccisa dal web" al Comune di Pompei
Maria Teresa Giglio alla presentazione del libro “Uccisa dal web” al Comune di Pompei

Maria Teresa Giglio: “Mia figlia non si è suicidata”

Lei ha sempre sostenuto che sua figlia non si sia suicidata. È scritto anche nel libro “Uccisa dal web”, scritto dall’avvocata Romina Farace e dal giornalista Luca Robustini
A mia figlia non hanno fatto l’autopsia, nemmeno un esame tossicologico. Ci sono tanti elementi poco chiari in tutta la vicenda. Ad esempio che si sarebbe suicidata con una pashmina e un attrezzo ginnico, ma il suo corpo non era in trazione”;

Questo è l’unico dubbio?
I video, che sono quattro, sono stati girati e divulgati quando Tiziana conviveva con questa persona. Lei non mostrava alcun segno che volesse farla finita, anche se era molto provata. Quando si è decisa a lasciare quell’uomo, è tornata a casa nostra ed è rimasta con me per un anno fino a quel tragico giorno. Si stava riprendendo anche grazie al mio aiuto. Il caso dell’istigazione al suicidio è stato trattato con molta leggerezza, quasi a voler portare avanti la tesi strumentale del suicidio. È stato dato tutto per scontato”;

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Cosa ricorda di quel 13 settembre 2016?
Io non ero in casa perché avevo un turno lungo in ufficio. Mia cognata non trovava Tiziana. Dopo averla cercata ovunque, è andata in tavernetta, dove l’ha trovata morta. Non si sarebbe mai aspettata che potesse essere lì, perché non le è mai piaciuta, la trovava opprimente, anche se ha finestre e un ingresso a parte che affaccia sul giardino. Quando sono arrivati i militari, c’era mia sorella”;

Come mai, secondo lei, Tiziana è andata in tavernetta?
Mia figlia non aveva motivo di andarci. Non c’era neanche campo. È scesa portando con sé le sigarette, il posacenere e il cellulare. Questo, secondo me, lascia pensare che lei avesse dovuto sentire o magari incontrarsi con qualcuno”;

È tutto?
Quando è stato dissequestrata la pashmina e ho avuto modo di vederla, io non l’ho ricordata. Può anche darsi che mia figlia l’avesse e non la indossava mai, ma perché indossare una pashmina per scendere in tavernetta? E se non la indossava mai, com’è spuntata fuori?”;

Tiziana Cantone
Tiziana Cantone – Foto Facebook

Tiziana Cantone attraverso il ricordo della madre

Prima della sua morte, Tiziana come stava?
Due giorni prima della disgrazia, mia figlia ha ordinato un bracciale che sarebbe stato consegnato dopo dieci giorni. Eravamo andate insieme al centro commerciale a fare shopping. Tiziana si era ripresa, anche se era nervosa. A fine agosto era uscita la sentenza che condannava Facebook, ma dovevamo fare fronte alle spese legali che ammontavano a venticinquemila euro. Io e i miei fratelli volevamo pagarli, ma lei pensava che non dovessimo essere noi a farci carico di questa spesa”;

Il caso di Tiziana è unico, un intreccio tra cyberbullismo e violenza di genere
Il fenomeno che ha visto coinvolta Tiziana, non si è mai verificato con nessun’altra persona. Su mia figlia hanno fatto parodie, l’hanno derisa, hanno speculato con merchandising di ogni tipo. Per non parlare dei vip che si sono divertiti, anche donne: alcune sono le peggiori nemiche di altre donne. Quello che ha patito è indicibile”;

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Chi è davvero Tiziana Cantone?
Una ragazza come tante altre. Bellissima, molto intelligente. Anche molto sensibile e questo non aiuta, nella società moderna. Ma non era affatto fragile, anzi. È stata fin troppo forte perché ha sopportato un fenomeno unico al mondo. Ho dovuto prendere dei calmanti per guardare quei video: quale donna, consapevole e in piena coscienza, avrebbe accettato di sottomettersi così a degli uomini? Io la conoscevo benissimo, Tiziana era la mia vita, la mia unica figlia. Si era diplomata al liceo classico, aveva studiato Giurisprudenza, poi aveva lasciato gli studi per dedicarsi all’attività di famiglia. Si divertiva nella giusta misura. Tiziana non ha mai conosciuto suo padre e portava dentro di sé questa mancanza. Aveva bisogno di una famiglia tutta sua e amava i bambini. Lui ha sfruttato questo suo lato debole, facendole credere di avere il suo stesso desiderio, ma la stava manipolando”;

Cosa direbbe a sua figlia se fosse ancora viva?
Mia figlia sapeva che io ero dalla sua parte. Non le ho mai chiesto niente, aspettavo che lei si sentisse a suo agio per raccontarmi tutto”;

Maria Teresa Giglio e Tiziana Cantone
Maria Teresa Giglio e Tiziana Cantone – Foto Facebook
Maria Teresa Giglio: “Lotto per Tiziana ma anche per tutte le altre donne”

Anche grazie alla sua battaglia oggi c’è la legge sul Revenge Porn. Ma casi del genere continuano a succedere. Ad esempio, la maestra di Torino che è stata licenziata dopo che il suo ex ha reso pubblici, foto e video privati
Sto lottando non solo per Tiziana ma anche per altre donne penalizzate in quanto tali. Siamo un popolo dalle facili etichettature: la stessa cosa, se fatta da un uomo, lo rende macho, se fatta da una donna, la rende una poco di buono. Nessuno può pretendere, invece, di conoscere il vissuto di una persona. Dovremmo imparare a tacere, a migliorare noi stessi. Quello che ci resta, l’abbiamo visto in questo periodo di Covid, è l’amore che possiamo dare agli altri. La solidarietà, tendere una mano. Io sono fatta così e anche Tiziana. Era la bontà fatta persona”;

Quello fatto dall’Emme – Team è un passo in avanti verso la verità
Ho avuto un’enorme fortuna ad incontrarli. Oltre me, stanno aiutando tante persone, si sono resi conto che il fenomeno del Revenge Porn ha preso una piega inarrestabile. Si deve fare qualcosa di serio per attuare gli strumenti che abbiamo per combatterlo e si deve porre fine all’impunità dei colossi del web. Adesso, finalmente, l’Unione Europea si è mossa per porre fine al loro strapotere e non la passeranno più liscia quando si tratterà di vedere divulgati contenuti illeciti sui loro canali”.