Il premier Giuseppe Conte torna a parlare di Recovery Fund. Infatti sarà coinvolto tutto il Parlamento: individuate 50 persone per i sei team.
Torna ad essere al punto del giorno il Recovery Fund sostenendo che i 209 miliardi provenienti dalla Comunità Europea sono una vera e propria sfida per la ripartenza del paese. Infatti il premier italiano è pronto a coinvolgere tutto il Parlamento per riuscire a ricavare il meglio dai fondi stanziati. Nell’ultima intervista rilasciata, Conte ha affermato: “Quei 209 miliardi sono per il nostro Paese la sfida della vita, sarebbe doloroso non arrivare fino in fondo“.
Infatti il Presidente del Consiglio ha negato il presunto ritardo del paese sui soldi europei, anzi è al lavoro per dare la svolta decisiva sul tema, con il Governo che sta cercando di fare il meglio nonostante il clima di confusione. Infatti Conte ha riportato il piano studiato con l’Europa, pronto ad attuare un percorso a scorrimento veloce del Recovery.
Per dare la svolta decisiva, il Premier è pronto a coinvolgere tutto il Parlamento ed addirittura il confronto pubbliuco. Infatti Conte sta pensando ad un comitato di garanzia, che sovrintenda all’attuazione dei progetti e verifichi che le cose stiano andando bene. Oltre al capo del Governo, nella cabina di regia entreranno il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli del Movimento 5 Stelle.
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Recovery Fund, Conte: “Ogni giorno collaboriamo con la Von der Leyen”

Durante la sua intervista, il premier Giuseppe Conte ha ricordato che con la Von der Leyen si è studiato una struttura che permette un confronto giornaliero. Adesso perà è tempo di selezionare i progetti migliori per la ripartenza del paese. Conte ha così espresso un concetto chiaro, affermando di star lavorando per fare in modo che il destino del paese, non sia appeso alle sorti dei singoli.
Così il premier ha chiuso le porte a possibili rimpasti, per far in modo che non prevalga l’interesse personale. Adesso Conte punta ad una mossa pronta a coinvolgere l’intero Parlamento. Il Presidente del Consiglio, infatti, sta individuando 50 nomi per ognuno dei sei team. L’obiettivo è individuare un folto gruppo di esperti per seguire passo dopo passo la realizzazione dei lavori.
La novità sarà presentata dalla tecnostruttura che avrà dei poteri sostitutivi. Infatti se un progetto ritarda o rischia di essere realizzato male, entreranno in campo tecnici che commissariano l’opera. Inoltre è stato individuato Enzo Amendola, ministro degli Affari Europei, come referente dei progetti a Bruxelles. Infine Conte ha chiuso al Mes, affermando che al paese non serve.
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L.P.
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