Morto Christophe Dominici, ala della Francia che per diverse volte era stato anche avversario dell’Italia nel 6 Nazioni di rugby
Il mondo del rubgy, non solo quello francese, piange uno dei suoi grandi protagopnisti a cavallo tra gli anni Novanta e l’inizio del secolo attuale. A 48 anni è morto oggi Christophe Dominici, storica ala di Stade Français e Tolone ma anche della Francia che diverde volte aveva sfidato l’Italia nel 6 Nazioni. Complessivamente aveva 67 presenze in Nazionale, aanche in Coppa del Mondo.
Secondo le prime ricostruzioni, quello di Dominici sarebbe un suicidio. L’ex giocatore è stato ritrovatoprivo di vita accanto ad un edificio abbandonato al Parc di Saint-Cloude, a Parigi. In base alle testimonianze, sarebbe salito in cima al palazzo e poi si sarebbe lasciato cadere nel vuoto. E torna in mente adesso che già dopo la Coppa del Mopndo nel 1999 aveva sofferto di depressione.
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La morte di Dominici, bandiera della Francia alla fine degli anni Novanta: il ricordo di Bergamasco e Parisse

Cristophe Dominici poteva giocare indifferentemente da ala o da estremo con la stessa efficacia come ricordano compagni e avversari. Fisico tutto sommato minuto per essere un atleta di rugby (172 centrimetri per 87 kg), compensava tutto con la velocità e l’iumtelligenza tattica.
In carriera vanta cinque vittorie nel Top14 (il massimo campionato di rugby in Francia) e una Coppa di Francia con la maglia dello Stade Français. Aveva debuttao in realtà con il Tolone e successivamente al La Valette-du-Var, ma è stato a Parigi dal 1997 al 2008 che ha costruito le sue fortune arrivando anche in Nazionale.
E con la maglia dei ‘Bleus’ ha trionfato per quattro volte nel 6 Nazioni. Inoltre arrivò in finale di Coppa del Mondo nel 1999, sconfitto poi dall’Australia. Sua la meta decisiva nella storica rimonta sugli All Blacks in semifinale.
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Tra i giocatori italiani era stato compagno degli azzurri Mirco Bergamasco e Sergio Parisse, ex capitano della nostra Nazionale. Bergamasco lo ricorda così: “Ti ho avuto come ccompagno, avversario e allenatore. Mi hai insegnato e mostrato molto. Leggere che non ci sei più è difficile da credere. Un grande pensiero alla famiglia, alla moglie e ai suoi bambini”.