Coronavirus, nessuna pressione sulle terapie intensive. È quanto dichiarato dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri
Aumentano giorno dopo giorno i positivi al Coronavirus in Italia. I bollettini giornalieri parlano di una crescita costante, con sempre più ricoverati in terapia intensiva. Più volte nelle ultime settimane medici e sindacati hanno denunciato una situazione che rischia di diventare tragica, con le strutture sanitarie vicine alla saturazione dei posti letto.
Intervistato da Finance Community week, però, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri ha smentito tutto, facendo rientrare l’allarme. “A marzo, in Italia c’erano 5179 posti in terapia intensiva. Al picco dell’emergenza avevamo 7mila ricoverati, ossia 2mila in più dei posti a disposizione“ le sue parole: “Oggi abbiamo invece 10mila posti, e arriveremo a 11300 nelle prossime settimane. I ricoverati in terapia intensiva, invece, sono 3400. Non c’è nessuna pressione“.
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Coronavirus, Arcuri: “Ci siamo concentrati troppo poco al nostro conto economico”

Nel corso della lunga intervista rilasciata per Finance Community Week, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri ha parlato di tanti argomenti, tra cui la pressione nelle terapie intensive. “Negli ultimi 30 anni abbiamo dato troppo poco peso al nostro conto economico, pensando allo stato patrimoniale. Pensavamo di avere troppi debiti, trascurando il fatto che basta far crescere i ricavi per pagare i debiti ricavati” ha spiegato il commissario: “Abbiamo speso troppi soldi per il contenimento del debito, non dando però abbastanza importanza al sistema produttivo nazionale“.
Il commissario straordinario Arcuri si è poi detto speranzoso su ciò che avverrà una volta finita l’emergenza Covid. “Spero che il mio Paese ricominci a pensare più al proprio conto economico dopo questa tragedia. Bisogna puntare su settori strategici come la sanità e l’istruzione” ha concluso.
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